CRONACA

Gli effetti del Prozac sul cervello

NOTIZIE – Aumentano i livelli di serotonina (impendendone il riassorbimento) nel cervello e sono usati per trattare l’ansia e la depressione. I farmaci simili al Prozac provocano cambiamenti a lungo termine nel funzionamento del cervello, e in uno studio pubblicato ieri su Molecular Brain, un gruppo di ricercatori della Nippon Medical School, ha analizzato gli effetti a livello fisiologico che la fluoxetina (il principio attivo del Prozac) provoca nell’ippocampo. L’ippocampo è una struttura cerebrale collegata alle funzioni di memoria, e alcuni studi ne hanno dimostrato il coinvolgimento nell’Alzehimer. L’ippocampo mostra una notevole plasticità, cioè le connessioni fra neurone e neurone continuano a cambiare per tutto il corso della vita (e questo processo starebbe alla base dell’immagazzinamento dei ricordi).

Come ha osservato Katsunori Kobayashi il trattamento cronico a base di fluoxetina nei topi adulti ha provocato dei mutamenti nelle cellule  dei granuli dell’ippocampo e nelle connessioni con altri tipi di cellula. In pratica queste cellule sembrano “dematurare” proprio a causa della serotonina: l’attività delle cellule è aumentata e la plasticità di tipo adulto è stata sostituita da uno stato immaturo. Dal punto di vista comportamentale questi cambiamenti si sono manifestati con un aumento dell’ansia e l’alternanza di stati di ipo e iper-attività.

“Alcuni effetti collaterali del Prozac negli esseri umani, come l’ansia e l’instabilità comportamentale, potrebbe essere legata all’eccessiva dematurazione delle cellule dei granuli nell’ippocampo.”

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.