Per la prima volta è stato creato un dispositivo in grado di utilizzare l’energia del Sole per produrre idrogeno dall’acqua in modo pratico e conveniente.
NOTIZIE – Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione nel campo dell’energia. Il Sole è la principale fonte di energia sulla Terra e sarebbe ovvio utilizzarla per soddisfare i bisogni energetici di un’umanità sempre più famelica. I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno messo a punto una specie di foglia artificiale che sarebbe in grado di produrre una quantità illimitata di energia utilizzabile a partire dalla radiazione solare.
Ovviamente non è una vera e propria foglia: è una sottilissima pellicola di silicio, più o meno della forma e delle dimensioni di una carta da gioco, rivestita su entrambe le facce con delle sostanze catalizzatrici diverse. A che cosa serve e come funziona? Oltre al Sole ci vuole anche dell’acqua, e l’idea è proprio quella di utilizzare l’energia solare per separare l’idrogeno dall’ossigeno nelle molecole di acqua e usarlo direttamente come combustibile o per alimentare delle celle che a loro volta producono poi elettricità. Non è la prima volta in assoluto che si riesce a creare un dispositivo in grado di separare l’acqua, ma nel passato il procedimento era o poco efficiente o troppo costoso.
Che cosa capita questa volta? Il silicio assorbe l’energia del Sole e la passa ai catalizzatori. Poi gli elettroni vengono strappati via dai due atomi di idrogeno che compongono la molecola di acqua, lasciando così due protoni carichi positivamente e un ossigeno carico negativamente. Uno dei due catalizzatori si occupa di legare l’ossigeno e formare una molecola O2, mentre l’altro si riprende due degli elettroni precedentemente strappati e, insieme a due protoni, forma una molecola H2. Quale sia il catalizzatore che viene usato al posto del costoso platino delle precedenti applicazioni non è ancora stato rivelato: i ricercatori attendono che venga completata la procedura di brevetto.
I ricercatori hanno sperimentato il dispositivo per un’intera settimana dimostrandone così la stabilità. Il prossimo passo sarà la sperimentazione con acqua marina.