Svelato il mistero dei disturbi cronici di Darwin?
CRONACA – Nel film biografico Creation (che mai è arrivato nelle sale italiane e mai ci arriverà), l’attore Paul Bettany interpreta un Darwin travagliato psicologicamente per la morte della sua primogenita Annie, ma anche provato fisicamente da una strana malattia. Questi disturbi tormentarono lo scienziato fino alla morte, senza che i dottori formulassero una corretta diagnosi e costringendo Darwin a sottoporsi a spossanti quanto inutili trattamenti come le sedute di idroterapia.
La vita di Darwin è però conosciuta in modo così dettagliato (grazie a diverse fonti, tra cui lo stesso interessato) che in molti hanno cercato di dedurre a posteriori quale (o quali) fossero le malattie che, più o meno al ritorno dal suo giro intorno al mondo, cominciarono a tormentarlo.
L’ultima iniziativa in questo senso l’ha presa l’University of Maryland School of Medicine, che da anni organizza conferenze di specialisti volte a svelare, alla luce della moderna medicina, quali fossero i disturbi di alcune celebri figure personaggi del passato. Il 6 Maggio 2011 è stato il turno di Darwin.
Ed è proprio il viaggio che impegnò il naturalista cinque anni a essere uno dei principali elementi dell’anamnesi eviscerata dai partecipanti alla annuale Historical Medical Conference: non solo i sintomi cominciarono a manifestarsi circa un anno dopo il suo ritorno in patria, ma questi (principalmente vomito e una gran varietà di dolori gastrointestinali) sono compatibili con un’infezione di qualche tipo riconducibile alle zone visitate.
A questo proposito, in passato era stato ipotizzato persino il Morbo di Chagas, una malattia trasmessa dal parassita Trypanosoma cruzii, visto che in Viaggio di un Naturalista intorno al mondo Darwin raccontava di essere stato morso da una vinchuca (insetto portatore della malattia) quando si trovava nella Pampa, ma il celebre gastroenterologo Sidney Cohen, che ha illustrato il caso del paziente Charles Darwin ai suoi colleghi, pur accettando questa ipotesi sottolinea che probabilmente erano più di una le cause dei disturbi.
La malattia preponderante era verosimilmente la sindrome del vomito ciclico ma a questo, secondo Cohen, doveva aggiungersi un’infezione da Helycobacter pylori, il batterio che causa l’ulcera peptica. Anche in questo caso l’infezione sarebbe iniziata quando Darwin era ancora sul Beagle.
I dottori di Darwin avevano invece formulato uno spettro di diagnosi da fare invidia a una puntata del Dottor House: schizofrenia, appendicite, avvelenamento da piombo, intolleranza al lattosio, ipocondria, allergia, avvelenamento da arsenico, psicopatologie varie e naturalmente lupus, che hanno curato con codeina, arsenico (sic), aloe e stricnina, oltre che con la già citata idroterapia.
In mancanza di tessuti su cui eseguire analisi strumentali (i curatori dell’Abbazia di Westminster hanno negato anche il prelievo di un piccolo campione che potrebbe confermare l’ipotesi del Morbo di Chagas) è improbabile che si possa realmente mettere la parola fine al dibattito, ma forse adesso c’è sempre meno spazio per i più creativi tra i creazionisti pronti a invocare la malattia mentale come causa del parto della teoria che ha spiegato la diversità della vita.