SALUTE

Quante medicine prendiamo?

26 miliardi di euro all’anno se ne vanno in pillole. I principali consumatori: bambini e anziani. La fotografia sull’uso dei farmaci in Italia nel nuovo rapporto Osmed.

SALUTE – Piccoli impasticcati crescono. I bambini sono tra i soggetti che assumono più farmaci in Italia, secondi in classifica solo agli anziani. Lo rivela il nuovo rapporto nazionale Osmed redatto dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Otto bimbi su dieci ricevono in un anno almeno una prescrizione dal dottore, in particolare di antibiotici e antiasmatici. Una tendenza, il ricorso piuttosto disinvolto ai medicinali nell’infanzia, che si mantiene stabile fino alle soglie dell’adolescenza: nella fascia di età tra 0 e 14 anni, infatti, tra il 60 e l’80 per cento dei giovanissimi assume farmaci. Con le scuole superiori, il consumo inizia a diminuire, un po’ perché le ansie dei genitori si placano, un po’ perché il fisico si fa più robusto e forte. Tra 25 e i 34 anni, la dose di medicinali raggiunge il suo minimo: è mediamente 17 volte inferiore rispetto a chi ha più di 75 anni. Gli anziani sono i veri e propri habituée delle farmacie. Quasi il 100 per cento prende medicine, spesso per via di patologie croniche, come il diabete o l’ipertensione.

Complessivamente, in Italia si spendono 26 miliardi di euro all’anno in farmaci, una spesa rimasta invariata tra il 2009 e il 2010, l’anno a cui si riferisce l’ultima indagine dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali (Osmed). Lo Stato paga il 75 per cento del conto: per la precisione 434 euro a cittadino. In aumento è il consumo di farmaci di classe A, quelli interamente rimborsati dal Servizio sanitario: più 2,7 per cento in un anno, un boom negli ultimi 10 anni. Se nel 2000 venivano prescritte 580 dosi ogni mille abitanti, nel 2010 la cifra è quasi raddoppiata, 952 per mille abitanti. La Calabria si conferma la Regione più “malata”, con una spesa pro capite di farmaci di classe A di 278 euro, mentre all’altro capo della classifica e dell’Italia si piazza Bolzano (circa 153 euro).

In generale, tra piccoli e grandi malanni, ognuno di noi si è portato a casa 30 confezioni di farmaci in 12 mesi, per un totale di 1,8 miliardi di scatole stipate nei nostri armadietti. Vincono, tra i blockbusters, quelli per le malattie cardiovascolari, seguiti dai farmaci gastrointestinali, psicofarmaci e antineoplastici.

I medici tendono a consigliare dosi più massicce: quasi tutte le categorie terapeutiche, si legge nel rapporto, fanno registrare un aumento delle dosi prescritte rispetto al 2009. In particolare, vale per i farmaci gastrointestinali (+6,7 per cento), del sistema nervoso centrale (+3,4) e del sistema cardiovascolare (+2,9). Positivo l’andamento dei farmaci equivalenti o biosimilari, le versioni generiche di farmaci di marca di cui è scaduto il brevetto: all’inizio del 2002 rappresentavano il 13 per cento delle dosi, nel 2010 oltre la metà delle pillole ingerite è senza “griffe”. Stesso effetto, maggior risparmio.

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