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Kenya: il cuore dei Safari

 

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VIAGGI –  I paesaggi africani attirano ogni anno migliaia di turisti. Il Kenya è uno dei paesi africani maggiormente visitati al mondo, soprattutto per le offerte di safari nei numerosi parchi naturali che abbeliscono il paese.

Per chi volesse visitare il Kenya, non può mancare una sosta a Nairobi, che con i suoi 4,5 milioni di abitanti circa, è la capitale del Kenya e la più grande città dell’Africa orientale e quarta più grande dell’intero continente africano. In mezzo al frenetico traffico della capitale i viaggiatori potranno godersi un primo contatto con la natura. Nairobi viene definita infatti Green city in the Sun” (Città verde nel Sole) nonché “Safari Capital of the world” (Capitale mondiale del safari), dato che la maggior parte dei safari nella natura partono proprio dalla capitale.

Il Nairobi National park Orphanage offre la possibilità di osservare da vicino molte specie animali, tra cui i grandi felini, facoceri, giraffe e moltissime specie di uccelli. Si tratta di cuccioli rimasti orfani o adulti trovati feriti in mezzo alla savana, spesso a causa dei bracconieri. Gli individui salvati vengono seguiti e accuditi da “baby sitter” esperti all’interno del parco, seguendo un programma specifico per ogni singola specie.

IlGiraffe Centre AFEW (African Fund for Endangered Wildlife Kenya), situato nella zona di Langata a Nairobi, rappresenta un’altra imperdibile sosta naturalistica. Fondato nel 1979, Il Giraffe Center da la possibilità di osservare da vicino ed entrare in contatto con la giraffa di Rothschild (Giraffa camelopardalis rothschildi), la seconda sottospecie di giraffa più minacciata.

Lasciando Nairobi alle spalle, e seguendo la linea ferroviaria Nairobi – Mombasa, si attraversano le pianure di uno dei più vasti parchi nazionali del Kenya, lo Tsavo. Il treno passa in mezzo al parco nazionale dello Tsavo orientale (Tsavo East National Park) e al parco nazionale dello Tsavo occidentale (Tsavo West National Park). La ferrovia nei pressi dello Tsavo è famosa storicamente in quanto scena di una tra le più affascinanti leggende dell’Africa, quella dei Mangiatori di Uomini dello Tsavo. Durante la costruzione di un ponte ferroviario su fiume Tsavo, che avrebbe dovuto unire il porto di Mombasa all’entroterra ugandese, nel 1898, due grossi leoni attaccarono e divorarono 135 operai. Dal 1924, i due leoni sono conservati ed esposti al Field Museum di Chicago.

Con una superficie complessiva di 22 000 km², lo Tsavo è il più grande parco naturale del paese, e offre diversi tipologie di habitat. Dalle zone pianeggianti e steppose dello Tsavo East, dominate dagli erbivori, quali la gazzella di Grant, l’alcefalo di Coke (detto anche kongoni), l’orice beisa, decine di zebre, elefanti e giraffe, si può risalire verso la più grande distesa lavica del mondo, sull’altipiano di Yatta, con un’estensione lavica di 190 km.

La regione dello Tsavo rappresenta inoltre un paradiso per gli appassionati del birdwatching, con la possibilità di avvistare numerose specie di uccelli, tra cui rapaci, uccelli acquatici, insettivori, marabù africani e molti avvoltoi. Spostandosi in jeep durante il game drive, ed entro le linee percorribili del parco e nel pieno rispetto delle abitudini di ogni singola specie, è facile osservare numerosi esemplari e seguirne le orme. Il parco nazionale dello Tsavo, come tutti i parchi naturali del Kenya, è amministrato e monitorato dal KWS (Kenya Wildilife Service), l’ente per la protezione della natura del Kenya, che lotta in prima linea contro il bracconaggio.

Al tramonto e nelle prime ore notturne, l’atmosfera in mezzo alla savana muta e rende possibile l’avvistamento di specie arboricole attive di notte quali i galagoni, piccoli primati simili ai lemuri. Sono organismi molto agili nel spostarsi velocemente da un ramo all’altro, ed è possibile avvistarli grazie ai loro grandi occhi che brillano di notte o sentendo il loro inconfondibile richiamo notturno, simile a un urlo.

Nonostante la crescente domanda turistica che sta portando a safari sempre più affollati di turisti, l’AIEA (Associazione Italiana Esperti d’Africa) offre ai viaggiatori più attenti e desiderosi di un vero contatto con la natura, un safari vecchio stile, dando a questa esperienza un significato puramente esplorativo, legato all’avventura e all’esplorazione, al senso di libertà e all’emozione che si può provare durante l’osservazione degli animali. L’AIEA nasce da un gruppo di esperti e appassionati del continente africano, che non solo ha saputo offrire ai viaggiatori e amanti del continente africano il vero sapore del safari, ma da anni li coinvolge attivamente in diverse missioni naturalistiche, volte alla salvaguardia delle specie africane a rischio di estinzione e alla lotta al bracconaggio. Grazie all’AIEA, il termine “safari”, che deriva dallo swahili e significa proprio “viaggio, spedizione”, assume le sue caratteristiche tradizionali di avventura attraverso le zone selvagge dell’Africa.

FOTO: Natasa Stuper e Dodi Samec

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Nataša Stuper
Hello. I'm Natasa Stuper, a Science Communicator and Digital Journalist from Croatia living in England.