SALUTE – forse fra le più importanti conoscenze acquisite dalla scienza di recente possiamo annoverare la consapevolezza che tutte le demenze si verificano in concomitanza (e accertare se esiste una causalità sarà il prossimo importante passo) con la presenza diffusa di proteine “difettose” (nella maggior parte di tratta di proteine che sono “ripiegate” in maniera errata) nel cervello della persona malata. Sul numero di oggi della rivista Neuron uno studio usa questa conoscenza per creare un modello per prevedere il decorso della malattia nel corso degli anni, a partire da uno stadio molto precoce.
Tutte le forme di demenza sarebbero collegate alla presenza di proteine tossiche: la proteina Tau sia nell’Alzheimer sia nella demenza frontale temporale (FTD), la TDP43 e l’ubiquitina nella FTD, e l’alfa sinucleina nella malattia di Parkinson.
Il modello al computer prodotto da Ashish Raj parte da questa conoscenza e simula la diffusione a partire da una zona specifica delle proteine tossiche. L’obiettivo è ambizioso: prevedere nel corso degli anni quali aree del cervello e possibilmente quando (e quindi sapere che tipo di disturbi evidenzierà man mano il paziente) verranno colpite. Le previsioni del modello si sono mostrate significativamente in accordo con gli esami effettuati attraverso metodologie di visualizzazione cerebrale.
Poter prevedere il decorso della malattia può apparire poco importante, visto che al momento non esistono cure. Ma può comunque aiutare la persona e i familiari a capire a cosa andranno incontro. E se in futuro si riuscisse a sviluppare dei farmaci specifici, uno strumento come questo potrebbe rivelarsi davvero prezioso.