CULTURA – Una più accurata datazione al radiocarbonio sposta di una manciata di migliaia d’anni l’origine di quello che è ritenuto il flauto più antico del mondo, che passa da 37.000 anni fa a 42.000-43.000 anni fa, all’inizio del periodo Aurignaciano, la prima cultura – secondo molti scienziati – a produrre in maniera massiccia arte figurativa, musica e altre innovazioni chiave.
Il manufatto, che appartiente ai reperti della grotta di Geißenklösterle, nel sudovest della Germania, non solo rappresenta un antichissimo esempio di creatività e cultura umana, ma ora che è stato ridatato aggiunge dati per tracciare la storia della colonizzazione dell’Europa da parte dell’Homo sapiens.
Secondo molti paleontologi infatti l’essere umano moderno ha inizato a colonizzare il nostro continente a partire da 45.000 anni fa, seguendo il corridoio naturale formato dal letto del fiume Danubio. E infatti la caverna di Geißenklösterle, al tempo del flauto si trovava proprio nella valle del Danubio (ora invece ci passa il fiume Ach, un affluente del Danubio). La nuova datazione è stata pubblicata sul Journal of Human Evolution.