IL PARCO DELLE BUFALE – Sergio Pistoi rimprovera alla custode di avere “liquidato” malamente la vicenda del TrimProb dell’ing. Clarbruno Vedruccio, invece di approfondirla. Ha ragione, la custode è stata “supponente”. Promette che cercherà di non esserlo più e di dire quello che sapeva e non aveva scritto perché supponeva – a torto – che fosse già noto.
Per gli antefatti rimanda alla puntata precedente che finiva così:
L’unica cosa che nessuno ha saputo dire alla custode è con quale tecnologia da Star Trek deve cercare le “pubblicazioni scientifiche che confermano la validità” della sonda. Con quelle usate anche dagli scienziati della SISSA, ne ha trovato una sola.
Basta usare Pubmeb per trovarne molte di più, obbietta Sergio Pistoi. La poveretta le aveva trovate. Solo che nessuna confermava “l’una sola” del 2007 secondo la quale:
TRIMprob aveva il tasso di accuratezza più elevato, rispetto agli altri test, per la diagnosi del cancro alla prostata. Il rilevamento elettromagnetico con il test TRIMprob sembra una tecnologia promettente e uno strumento aggiuntivo per la diagnosi precoce del cancro alla prostata.
Dei cinque articoli non scritti dall’ing. Vedruccio e suoi co-autori, quattro erano in attesa di ulteriori ricerche. Perciò faceva ben sperare il quinto e più recente, del 2009. Il TrimProb era stato provato su 752 pazienti affetti da sindrome del tratto urinario. Tuttavia il raffronto con altri test dall’affidabilità nota è stato possibile solo con 128 pazienti divisi in due gruppi: di 34 con un basso livello di antigeni specifici della prostata (PSA) e 94 con un livello più alto.
Sorprendentemente
I dati sono troppo pochi per applicarci tecniche statistiche feroci, di quelle che eliminano senza pietà le correlazioni spurie, ma non è grave. I ricercatori concludono infatti che il TrimProb fornisce “sorprendentemente”
una buona correlazione con i livelli di PSA, ma non può essere considerato un sostituto degli esami cito-istologici.
Quegli esami hanno diagnosticato un cancro alla prostata in 54 dei 128 pazienti. Non in 94.
Sono insostituibili perché non esiste una “buona correlazione” tra livello di PSA e presenza o meno di cellule tumorali. Il TrimProb potrebbe diventare “un utile strumento integrativo”, sostengono lo stesso i ricercatori, ma non dicono quale utilità avrebbe né quale segnale registri, inviato da quale elemento della cellula tumorale, emesso con quale meccanismo biofisico.
La custode doveva spiegarlo. Chiede scusa ai lettori sempre che dopo “tecniche statistiche” ne sia rimasto più di uno.
Fine del mea culpa
Sul resto, Sergio Pistoi non ha mica tanto ragione. Extraordinary claims require extraordinary evidence, come si usa dire, e dal 1992 non ce n’è. A corto di evidence, l’ing. Vedruccio non “gioca secondo le regole della scienza”, ma promuove la propria invenzione nei media.
La domanda da fare alla Galileo Avionica, un’azienda di stato del gruppo Finmeccanica, scrive Sergio Pistoi, è quella che faceva “Report”: perché mai ha investito 5 milioni e mezzo dei nostri euro nel progetto TrimProb e dopo quattro anni ha cambiato idea? La custode le farebbe una domanda diversa: in base a quale conferma di validità le è venuto in mente di spendere tutti quei soldi?
Credito immagine: cartella stampa del TrimProb, Galileo Avionica, 2003, con preghiera di pubblicazione.