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Acqua, tra disponibilità e consumi eccessivi

 

AMBIENTE – Per fare una doccia consumiamo 45 litri d’acqua, quasi il doppio per lavare il bucato in lavatrice. Tutte le volte che tiriamo lo sciacquone se ne vanno 6-8 litri d’acqua, la stessa quantità necessaria nel corso della giornata per prepararci un pasto. In un anno ogni italiano utilizza per uso civile in media 152 metri cubi d’acqua, molto più di Spagna (127), Regno Unito (113) e Germania (62). A dirlo è il rapporto annuale di Legambiente “Acqua bene comune, responsabilità di tutti”.

Il nostro Paese è tra i più ricchi di risorse idriche con una disponibilità teorica annaule di 52 miliardi di metri cubi, circa 2.800 metri cubi per abitante l’anno, con punte massime nel Nord Est (1.975 metri cubiper abitante) e minime in Puglia (220). Tuttavia l’Italia è a rischio scarsità idrica, soprattutto nei mesi estivi.

A consumare più acqua in assoluto è il settore agricolo con almeno 20 miliardi di metri cubi l’anno, seguono il settore civile con 9 miliardi, l’industria con circa 8 miliardi e la produzione di energia con circa 5 miliardi. In totale preleviamo oltre 40 dei 52 miliardi di metri cubi disponibili provocando problemi di qualità delle acque superficiali e sotterranee, sia in termini di inquinamento, sia di conservazione dell’ecosistema.

Secondo gli esperti che hanno collaborato alla stesura del report basterebbe un miglioramento delle tecniche di irrigazione per risparmiare almeno il 30%. Altre riduzioni potrebbero essere fatte scegliendo colture e varietà più resistenti alla siccità e riducendo gli sprechi alimentari.

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