LA VOCE DEL MASTERSALUTE

Farmacie on-line da bollino rosso

LA VOCE DEL MASTER – “Cerchi una soluzione? Compra il Viagra. Milioni di uomini in tutto il mondo lo usano. Nel nostro sito puoi ordinare fino a 360 pillole, risparmiando ben 955 euro rispetto a una farmacia tradizionale. Discrezione assicurata”. A chi non è capitato di ricevere nella propria casella di posta elettronica un messaggio del genere? Questo della vendita di farmaci, o presunti tali, su internet non è però solo un problema di spam ma un fenomeno tutt’altro che da sottovalutare. Il rischio di incappare in farmaci falsi o illegali è altissimo e le conseguenze per la salute possono essere serie. Ne sono consapevoli l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Food and Drug Administration (FDA) americana e l’AIFA, l’agenzia italiana del farmaco, che da anni monitorano il fenomeno. Ed ecco un po’ di numeri.

Le farmacie attive sul web sono circa 41.750 secondi i dati di LegitScript, il servizio americano di verifica e controllo delle farmacie on-line, ma il loro numero aumenta costantemente. Di queste, solo lo 0.5% sono legali, ovvero soddisfano gli standard di sicurezza e vendono farmaci certificati richiedendo la prescrizione medica necessaria. La lista delle farmacie on-line virtuose si può consultare qui. Tralasciando il 3% che presenta problemi secondari e risolvibili, legati per lo più al rispetto della privacy del cliente, il restante 96% delle farmacie virtuali censite si è rivelato essere falso o illegale.

La distinzione tra farmacie false e illegali non è banale. Le farmacie false costituiscono un problema più per il portafoglio che per la salute perché si tratta di vere e proprie truffe on-line messe in atto per rubare dati di carte di credito e identità digitali. L’enorme quantità di messaggi di spam inviati per promuovere questi siti raggiunge ogni giorni milioni di utenti on-line, attirando spesso quelli meno esperti. Ovviamente i prodotti ordinati non arrivano mai a destinazione e la formula “soddisfatto o rimborsato” non è di certo contemplata. Questa wiki è stata creata appositamente per descrivere ed informare su queste false farmacie.

Le farmacie illegali, invece, qualcosa effettivamente mandano a destinazione, peccato che però nella maggior parte dei casi si tratti di farmaci illegali. Uno studio congiunto dell’AIFA e dell’OMS ha mostrato che oltre il 50% dei farmaci comprati su internet sono contraffatti, ovvero scaduti, contenenti più o meno principio attivo di quello dichiarato o addirittura un principio diverso. Si tratta di farmaci autorizzati da enti regolatori sconosciuti, magari indiani o cinesi, ma che mancano di un riconoscimento ufficiale. La prescrizione medica generalmente non viene richiesta e i farmaci per i quali è necessaria vengono spesso venduti come integratori. Sotto questa categoria si possono facilmente comprare on-line farmaci per perdere peso o per curare le disfunzioni erettili, Viagra a Cialis in testa. I rischi dell’usare farmaci illegali dalla composizione spesso sconosciuta sono innumerevoli, da lievi malesseri a reazioni allergiche fino ad arrivare ad altri effetti inaspettati che purtroppo nei casi peggiori hanno riempito le pagine di cronaca.

Il fenomeno dei farmaci illegali assume toni ben più preoccupanti quando coinvolge medicine salva-vita. Negli Stati Uniti l’FDA ha denunciato la circolazione di una versione contraffatta di Avastin, un farmaco antitumorale ampiamente usato, che manca completamente del principio attivo. In Kenia e in Gran Bretagna sono stati identificati finti farmaci anti-retrovirali, usati per il trattamento di persone sieropositive. Un recente studio su Lancet Infectious Diseases ha dimostrato che circa un terzo degli anti-malarici venduti in Asia e in Africa sono contraffatti. Insomma, un vero e proprio attentato alla salute pubblica.

Ma quanto è esteso il fenomeno farmaci falsi? L’AIFA e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) riportano il fenomeno come pressoché inesistente in Italia, con solo lo 0,1% di farmaci contraffatti nel nostro mercato. Si tratta tuttavia di un fenomeno in crescita dal momento che l’aumento di siti internet che offrono farmaci a basso costo ha coinvolto anche il mercato italiano. Secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane, i farmaci illegali sequestrati provenienti dall’estero sono passati dai 92.920 pezzi nel 2009 ai 25.118.850 pezzi  nel 2011. Un aumento vertiginoso dovuto da un lato a controlli più serrati e dall’altro ad una maggior offerta di questi prodotti nel web, come ci spiega l’Agenzia delle dogane stessa.  Nel resto d’Europa il fenomeno riguarda l’1% del mercato farmaceutico, mentre nei paesi in via di sviluppo raggiunge picchi del 50%. Qui, spiega l’OMS, il fenomeno è alimentato dalle precarie condizioni economiche che spingono chi ne ha bisogno a cercare farmaci meno costosi attraverso vie alternative e poco sicure.

Ci si aspetterebbe che per fenomeno così dannoso per la salute esista una normativa chiara ed efficace, ma non è proprio così. Le leggi che regolano la vendita di farmaci on-line sono eterogenee e poco efficaci a causa della non-territorialità imposta da internet. In alcuni paesi europei, come l’Olanda e la Gran Bretagna, e negli Stati Uniti la vendita di medicinali per corrispondenza è consentita e si è provveduto a stabilire dei criteri di autorizzazione per le farmacie on-line. Il sistema di accreditamento si basa su campionamenti, ispezioni e acquisti di prova, oppure sull’associazione con una farmacia sul territorio. Le farmacie accreditate vengono elencate in una pagina del sito certificante (qui ad esempio quelle americane) e ricevono un logo di approvazione con un link che rimanda alla pagina dell’istituzione stessa. In altri paesi europei, Italia compresa, questo non è ancora avvenuto. Entro il 2013 dovrà essere percepita dai paesi membri della comunità europea la direttiva 2011/66/UE, che introdurrà regole più chiare per controllare la vendita di farmaci on-line.

In Italia, intanto, comprare farmaci on-line rimane vietato. Per chi lo fa, però, non sono previste sanzioni. È di questi giorni, infatti, la notizia che la Procura di Milano sta procedendo ad  una maxi-archiviazione per 2000 persone accusate di aver comprato farmaci on-line. La merce, soprattutto Viagra, prodotti dimagranti e contro la calvizie, è stata tutta sequestrata all’aeroporto di Linate. Visto il vuoto normativo in merito, i pubblici ministeri hanno ritenuto che l’acquisto di farmaci on-line per uso personale non costituisce reato e che il caso possa essere archiviato.

È chiaro che un semplice divieto, senza una normativa significativa alle spalle, non sia un deterrente efficace per chi voglia acquistare farmaci on-line. Non sarebbe quindi più efficace seguire l’esempio degli Stati Uniti e dei pochi altri paesi europei che già lo fanno e istituire un sistema di certificazione delle farmacie virtuali su scala internazionale? A tutela della salute dei cittadini, l’FDA ha anche redatto una guida per aiutare chi volesse comprare farmaci on-line a farlo in sicurezza.  Ricordiamo che nel nostro paese comprare farmaci on-line non è consentito.  A volte, però, una buona informazione può essere più efficace di un divieto.

Crediti immagine: Rich_Lem (Flickr)

Condividi su