CRONACA

Musica animalesca

CRONACA – Black Sabbath, Led Zeppellin, Deep Purple: sereste d’accordo nel definire “animalesca” la loro musica? Forse il motivo è per via della pesante presenza di suoni distorti nelle loro canzoni. Secondo uno studio appena pubblicato su Biology Letters potrebbe infatti darsi che certa musica “dissonante” tenda a sovraeccitarci perché suona come i richiami di allarme nel mondo animale.

Daniel Blumstein, della UCLA, e colleghi hanno condotto due esperimenti. Nel primo hanno fatto ascoltare ad alcuni volontari dei brevi pezzi musicali (10 secondi) prodotti con un sintetizzatore. I pezzi erano di natura diversa: la condizione di controllo aveva toni neutri (definita dai ricercatori “musica da ascensore”), senza rumori o cambi repentini di frequenza o volume. In una seconda condizione la musica inizava molto tranquilla per diventare improvvisamente distorta e rumorosa.

I soggetti dovevano valutare la musica su due dimensioni: quanto la trovavano “eccitante” e se le emozioni suscitate erano negative o positive. La musica distorta e rumorosa è stata giudicata in media più eccitante di quella neutra e in genere l’emozione evocata era giudicata negativa.

In un secondo esperimento la musica era accompagnata da filmati di contenuto neutro (gente che camminava, beveva il caffè…). In questa situazione le immagini a basso contenuto emotivo hanno praticamente cancellato l’effetto eccitante della musica. Eppure sul piano dell’emozione veicolata la musica veniva giudicata piu negativa che nell’esperimento precedente.

Secondo Blumstein l’effetto eccitatorio di questa musica dipende dalla similitudine di questi pattern sonori con le grida di allarme nel mondo animale, argomento di cui è un esperto. Già nel 2010 insieme al suo team di ricerca aveva analizzato le colonne sonore di 102 film (azione, horror, thriller e guerra) osservando che la musica di ciascun genere aveva espedienti codificati per manipolare le emozioni. In alcune musiche i ricercatori erano riusciti persino a identificare registrazioni di versi animali.

Personalmente trovo interessante l’approccio evolutivo adottato da Blumstein e colleghi ma penso anche che la ricerca per come è fatta non permette di concludere che la musica “metal” ci allarma perché assomiglia alle grida animali, semmai ci dice che suoni con certe caratteristiche (musica distorta e grida animali) ci mettono in uno stato di agitazione. Servono però maggiori approfondimenti, in primo luogo per stabilire il grado di similitudine fra certa musica dissonante e le grida d’allarme, per capire poi se davvero esista un legame di “conseguenza” fra le due categorie sonore.

Infatti può darsi che  ci siamo adattati a metterci in allarme a seguito di un grido, e dato che la musica dissonante ha caratteristiche simili rispondiamo fisiologicamente anche a questo stimolo aumentando l’allerta, oppure potrebbe essere che possediamo un meccanismo che ci “accende” quando udiamo suoni con certe caratteristiche, ma che non è necessariamente conseguenza di un adattamento ai versi d’allerta: potrebbe infatti essere che rispondiamo a qualsiasi rumore forte, anche un tuono, o una frana, un oggetto in caduta, un’esplosione, e che questo meccanismo fuzioni anche in risposta di grido d’allarme o musica rock distorta.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.