POLITICA – Riportiamo qui il testo e linkiamo l’appello appena diramato dal personale INFN su DL 95/2012 (spending review) – c’è anche una petizione:
Il rappresentante dei ricercatori dell’INFN propone il presente documento – elaborato sulla base della mozione approvata dall’assemblea della Sezione di Napoli – riguardo al Decreto Legge del 6 luglio
2012 n.95 (Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica) e invita tutto il personale a sottoscriverlo.Solidali con il presidente dell’INFN Prof. Fernando
Ferroni, sosteniamo il suo impegno nel difendere e garantire
l’eccellenza dell’attività di ricerca di tutte le componenti dell’Ente.Chiediamo che il Presidente rappresenti presso gli organi governativi le
istanze della nostra comunità che hanno il solo scopo di sostenere e
garantire la qualità del nostro lavoro al servizio della società italiana.Riteniamo che i provvedimenti per gli Enti di
Ricerca riportati nel DL, riguardanti la riduzione del personale
tecnico e amministrativo, l’impossibilità in qualsiasi misura di
assumere giovani ricercatori, e il taglio dei fondi ordinari di
ricerca, vadano ritirati.Tale richiesta si basa su alcune considerazioni fondamentali:
- L’attività di ricerca di base è parte integrante e snodo
fondamentale del processo di sviluppo del nostro paese. Già da molti
anni gli Enti di Ricerca hanno dovuto subire tagli e riduzioni, che
hanno provocato una grave crisi degli stessi, oltre a una
inarrestabile emorragia del nostro migliore capitale umano verso
istituzioni straniere, che se ne avvantaggiano approfittando della
miopia di taluni settori della classe dirigente italiana. Questo
costituisce, oltre che uno spreco delle risorse investite nella
formazione dei giovani, una grave perdita per il nostro paese. Se tale
processo non viene arrestato, la Ricerca italiana non potrà continuare a essere uno dei pochi settori di eccellenza del nostro
paese, e la comunità dei ricercatori non sarà in grado di rispettare
gli impegni assunti nelle collaborazioni internazionali.
- I tagli previsti nel DL per gli Enti di ricerca porterebbero la loro
crisi a una fase irreversibile di declino. Le competenze in tutti i
campi, sia della ricerca scientifica che della tecnologia,
progressivamente verrebbero perse per l’impossibilità di trasferirle
alle generazioni più giovani. Anche il processo di reperimento di
fondi esterni, che avviene tramite la collaborazione con agenzie di
ricerca internazionali, diverrebbe impraticabile, a causa del
depauperamento delle nostre strutture.E’ regola generale, e non solo in Italia, che garanzia di una ricerca
di eccellenza sia la possibilità di affidarsi a una programmazione
pluriennale basata su finanziamenti certi.Il personale e gli associati alla ricerca INFN sono pronti a
intraprendere, di concerto con il Presidente e la dirigenza dell’Ente,
qualunque azione efficace al sostegno della ricerca di base, che
riteniamo sia un impegno etico nei confronti della società italiana.
Crediti immagine: INFN