SALUTE – La lotta alla tossicodipendenza ha un nuovo alleato: è la teoria della complessità. Una ricerca tutta italiana ha sviluppato un modello, ispirato ai metodi della fisica statistica e dei sistemi complessi, per studiare il fenomeno dell’abuso di droghe nella nostra nazione. Gli autori sono Luciano Pietronero, direttore dell’Istituto dei Sistemi Complessi del CNR di Roma, e Riccardo Di Clemente, dottorando all’Institute for Advanced Studies IMT di Lucca. Il loro articolo è stato pubblicato su Scientific Reports, rivista online che fa capo a Nature.
Quello realizzato dai due ricercatori è un Agent-Based Model, ovvero un modello al computer che simula le interazioni di diversi agenti autonomi così da riprodurre le dinamiche di un fenomeno complesso. L’obiettivo è arrivare a una comprensione il più possibile dettagliata e di carattere quantitativo del problema del consumo di droghe. Una comprensione che permetta di descriverne l’evoluzione e limitarne la diffusione. La ricerca infatti ha preso spunto dalla partecipazione di Pietronero all’iniziativa Prevo.Lab, che ha l’intento di analizzare e contrastare il fenomeno dell’abuso di stupefacenti in Italia.
I ricercatori si sono basati su tutti i dati e le informazioni disponibili, da quello accurati e dettagliati delle cartelle cliniche a quelli più lacunosi riguardanti le fasi iniziali della dipendenza. Grazie al modello sviluppato, è stato possibile fare luce anche sugli aspetti meno documentati e più sommersi del fenomeno. Naturalmente ogni singolo caso fa storia a sé ed è legato all’esperienza individuale, ma dallo studio emergono alcune regolarità di fondo. “I risultati dell’indagine dimostrano che, solitamente, l’inizio del tunnel coincide con un evento raro nel vissuto, che in quanto tale smorza le naturali barriere psichiche dell’individuo e innesca il consumo di sostanze”, spiega il ricercatore del CNR. “Diversamente da quanto si crede, invece, l’indice economico, cioè la disponibilità per l’acquisto delle sostanze, ha un ruolo molto meno incidente”.
Una caratteristica interessante del modello è che rende possibile simulare l’andamento del sistema anche in caso di modifiche esterne di uno qualunque dei suoi parametri. Ciò permetterebbe, ad esempio, di valutare in anticipo se un nuovo provvedimento per la lotta alla dipendenza può avere successo o se è destinato al fallimento. “Un esempio concreto di come la scienza della complessità possa fornire risultati concreti e di grande rilevanza sociale”, sottolinea Pietronero.
Crediti immagine: Valerie Everett (Flickr)