AMBIENTE – Entro il 2050 non ci sarà abbastanza cibo per sfamare i nove miliardi di popolazione previsti. La causa? La carenza di acqua. Secondo le recenti stime la domanda di cibo e fibre crescerà del 70% con un impatto insostenibile per l’oro blu.
A lanciare l’allarme è lo Stockholm International Water Institute (SIWI), che denuncia anche lo spreco enorme di acqua. Oltre un quarto di tutta l’acqua che consumiamo al mondo serve a produrre un miliardo di tonnellate di cibo che vengono poi buttate.
Se analizziamo i consumi attuali di acqua, vediamo che il 70% dell’oro blu viene impiegato in agricoltura, il 20% dall’industria e il 10% per uso domestico. E le richieste possono essere molto differenti tra loro, per esempio la produzione di carne richiede circa 8-10 volte più acqua rispetto a quella di cereali. Un bambino che nasce nei paesi industrializzati consuma da 30 a 50 volte più acqua rispetto a un coetaneo che abita in un Paese in via di sviluppo.
Per il 2025 nei Paesi in via di sviluppo si prevede un aumento del 50% dei consumi di acqua e in quelli industrializzati una crescita del 18%. La conseguenza immediata sarà che nel 2030 il 47% della popolazione mondiale vivrà in aree con problemi di scarsità d’acqua. Inoltre dare da mangiare a tutti nel 2050 potrebbe richiedere il 50% in più di acqua rispetto a quella necessaria attualmente.
Le soluzioni? Ridurre gli sprechi sia di acqua, sia di cibo e pensare a cambiare le nostre abitudini alimentari.
Crediti immagine: Laura Pulici