AMBIENTE – Non ci sono solo il traffico illecito degli appalti per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti o le opere pubbliche realizzate con il cemento depotenziato, la corruzione ambientale è un “veleno che attraversa il nostro Paese”. A lanciare l’allarme è il dossier “Corruzione, le cifre della tassa occulta che impoverisce e inquina il paese“, presentato l’1 ottobre da Libera, Legambiente e Avviso Pubblico.
Dati alla mano, dall’1 gennaio 2010 al 30 settembre 2012 sono state avviate 78 inchieste, relative a episodi di corruzione connessi ad attività dal forte impatto ambientale. In poco più di due anni le indagini, che hanno coinvolto 15 regioni italiane con 34 procure distribuite in modo omogeneo tra nord, centro e sud, hanno portato all’arresto di 1.109 persone e al sequestro di 87 aziende.
Tra i reati contestati, oltre alla corruzione, se ne aggiungono altri che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti al riciclaggio, dal falso in atto pubblico all’omicidio colposo, dalla truffa aggravata alla frode nelle pubbliche forniture, dall’incendio alla violazione dei sigilli.
Per quanto riguarda gli ambiti di indagine, oltre al ciclo illegale dei rifiuti troviamo il ciclo illegale del cemento, le autorizzazioni e la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici, le inchieste sulle grandi opere, le emergenze ambientali e gli interventi di ricostruzione.
Insomma una legge anticorruzione è sempre più necessaria, anche per l’ambiente.
Crediti immagine: Laura Pulici