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Gioco d’azzardo, istruzioni per l’uso

Credits: D.Ph/FlickrASCOLTA IL PODCAST!

JEKYLL – Essere colpiti sette volte da un fulmine nell’arco di una vita e sopravvivere ogni volta. Impossibile? No, semplicemente improbabile. È però più probabile che un uomo sia così perseguitato dai fulmini piuttosto che lo stesso riesca a fare sei al gioco del Superenalotto. Questo è solo uno degli esempi che Paolo Canova e Diego Rizzuto propongono ai partecipanti alla conferenza-spettacolo “Fate il nostro gioco”.

Il progetto di Canova e Rizzuto nasce nel 2009 con l’obiettivo di spiegare in maniera interessante e divertente il calcolo delle probabilità. “La probabilità nasce storicamente dalla necessità di capire come vincere al gioco d’azzardo”, per questo motivo il gioco è il perfetto protagonista degli incontri organizzati da Canova e Rizzuto, rispettivamente matematico e fisico. “Anziché fare esercizi di calcoli delle probabilità, abbiamo preso i giochi a cui si può giocare in modo legale in Italia e li abbiamo analizzati dal punto di vista matematico” spiega Canova.

Scegliere di concentrarsi su questo tema è stata una scelta azzeccata per i due scienziati piemontesi, poiché “ogni italiano ha un sacco di domande sul gioco d’azzardo” e in Italia si gioca moltissimo. Secondo i Monopoli di Stato, il volume d’affari del gioco legale in Italia nel 2011 è stato pari a 80 miliardi di euro e la cifra prevista per il 2012 è in aumento e si aggirerà tra gli 88 e i 94 miliardi di euro.

Il progetto di Canova e Rizzuto si rivolge ad adulti e giovani ma gli effetti non sono gli stessi. Spiega Canova “Non è possibile cambiare le convinzioni di un adulto, mentre per i ragazzi tra i 15 e i 18 anni possiamo ancora sperare di cambiare la coscienza e la visione sul gioco d’azzardo”.

Il messaggio lanciato dai due esperti non è “non giocare”, ma permettere a una persona che vuole farlo di operare scelte consapevoli. Per questo motivo nei loro incontri cercano di fare luce su alcuni pregiudizi tipici del gioco come quello dei numeri ritardatari o introducono il concetto di guadagno del banco. Informazione e prevenzione vanno di pari passo e i partecipanti alla conferenza-spettacolo scoprono a loro volta quanto sia probabile perdere, “vengono fatti giocare ai giochi ufficiali proposti dallo Stato Italiano, secondo i regolamenti ufficiali e quindi realizzano che si perde”.

Tra gli elementi che contribuiscono al successo dell’iniziativa, oltre al vertiginoso aumento dei volumi di gioco, anche le recenti evoluzioni legislative; sottolinea Canova “Il decreto Balduzzi del 2012 sul gioco d’azzardo ha avuto il merito di far parlare del tema e attualmente c’è una maggiore sensibilità”. I due scienziati concordano nell’affermare che un altro strumento utile alla prevenzione del gioco potrebbe essere il software GRSystem ideato dal Prof. Matteo Temporin dell’Università Cattolica di Brescia e presentato a Roma in occasione del convegno della Fondazione Unigioco il sei dicembre. Il software, se installato sulle slotmachine, è in grado di determinare quando un giocatore si comporta in maniera patologica ed eventualmente interrompere le sue azioni dando informazioni sullo stato di gioco, per esempio ricordandogli quanto ha già perso. “Sarà compito dei Monopoli di Stato, della politica, del Governo decidere cosa fare dell’informazione dopo aver individuato un giocatore malato” spiega Rizzuto.

Canova e Rizzuto continueranno a portare la conferenza-spettacolo “Fate il nostro gioco” con date in tutta Italia per promuovere un gioco informato e consapevole.

Crediti foto di apertura: D.Ph/Flickr

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