Speciale su I fisici e la comunicazione
JEKYLL – I fisici italiani mostrano di avere una vera passione per la comunicazione del loro lavoro: 8 su 10 dichiarano di aver avuto almeno un’esperienza di comunicazione pubblica della scienza negli ultimi tre anni. È quanto emerge dall’indagine condotta tra più di 5000 scienziati di CNR, INFN, INAF e Università italiane, realizzata nel 2012 da parte del gruppo di ricerca del CNR “Comunicazione della Scienza ed Educazione”, in collaborazione con Agorà Scienza.
Per gli scienziati, tuttavia, la comunicazione rappresenta uno sforzo perlopiù spontaneo, da cui non traggono alcun beneficio, né economico né di prestigio o carriera. Il 90% di essi, inoltre, affronta la comunicazione senza aver ricevuto alcuna formazione specifica, pur riconoscendone, nella stragrande maggioranza, l’utilità, a indicare una discreta sensibilità verso questo tema.
I contesti privilegiati dai fisici per comunicare il proprio sforzo scientifico sono quelli di contatto con il pubblico, come conferenze e mostre (in particolare per CNR e INAF), oppure i laboratori organizzati nelle scuole (soprattutto per INFN e Università); al secondo posto le attività legate ai mezzi di comunicazione di massa: televisione, radio, editoria divulgativa. Sorprendentemente, nell’era digitale, solo al terzo posto compare la comunicazione tramite internet, mentre la partecipazione in qualità di esperti a confronti pubblici con politici, amministratori e imprese è ancor meno frequente, interessando soltanto il 10-20% del campione.
Nessun dubbio i fisici mostrano di avere riguardo al messaggio delle attività di comunicazione al pubblico: quasi il 60% ritiene doveroso trasmettere il metodo scientifico e la visione del mondo che ne consegue, mentre più di un terzo sottolinea l’importanza – in tempi di crisi – delle ricadute pratiche e dell’impatto economico della ricerca scientifica.
Quanto al movente profondo delle attività di comunicazione pubblica, il 70% degli scienziati coinvolti mostra di sentire forte la responsabilità di informare sulle politiche della ricerca e sulle decisioni che riguardano scienza e tecnologia; meno fiduciosi si dichiarano invece riguardo alla reale partecipazione dei cittadini, tramite gli strumenti di legge: soltanto l’11% si esprime favorevolmente alla consultazione della cittadinanza sui temi scientifici.
Immagine di apertura: infografica di Rita Giuffredi sui risultati dell’indagine Irpps-Cnr (cliccare sull’immagine per ingrandirla)