CRONACA – Scena di un film western: due uomini si incontrano all’entrata del saloon, si scrutano, un cenno del capo e in un secondo capiamo quali sono le intenzioni di entrambi, senza che i due attori proferiscano parola. E se, per assurdo, i protagonisti di questo incontro fossero due cani? come farebbero a comunicarsi le rispettive intenzioni? Facile, scodinzolando.
È quello che ha mostrato un nuovo studio, tutto italiano, pubblicato il 31 ottobre sulla rivista Current Biology e guidato da Giorgio Vallortigara, etologo e direttore del laboratorio di cognizione animale presso il Centro Mente e Cervello dell’Università di Trento. La ricerca, condotta con 43 cani di specie diverse, ha dimostrato come i cani siano in grado di riconoscere se un proprio simile sta scodinzolando prevalentemente verso destra o verso sinistra e rispondere in maniera diversa nei due casi. Vallortigara e il suo gruppo di ricerca avevano già dimostrato come i cani rispondessero scodinzolando in maniera diversa a seconda che gli fossero presentati stimoli piacevoli (come la vista del proprietario) o più sgradevoli (come ad esempio un altro cane in atteggiamento dominante).
Nel primo caso la coda tendeva verso destra, nel secondo a sinistra. I cani sono quindi in grado di mostrare un’asimmetria nella risposta agli stimoli esterni, ma sono anche in grado di individuare tale asimmetria negli altri esemplari? Da questa domanda è per l’appunto nato il nuovo studio appena pubblicato. Per l’esperimento sono stati selezionati cani di diverse razze e di entrambi i sessi, a cui è stato monitorato il battito cardiaco durante una serie di stimoli visivi costituiti da immagini o video di cani mentre scodinzolavano prevalentemente verso destra o verso sinistra. Lo scodinzolio verso sinistra del cane del video produceva un maggiore aumento del battito cardiaco e una maggiore presenza di segni di stress (come orecchie tese o muso abbassato) rispetto a quando il cane mostrato del video scodinzolava verso destra. I cani quindi sono in grado di estrarre segnali di tipo comunicativo e comportamentale dallo scodinzolio della coda; questa scoperta supporta l’ipotesi che l’asimmetria funzionale e strutturale del cervello dell’animale si sia evoluta e sia stata mantenuta come una strategia stabile per interpretare le intenzioni dei proprio simili in un’interazione sociale. Nei cani come nell’uomo l’emisfero destro controlla la parte sinistra del corpo e viceversa, l’emisfero sinistro la parte destra.
Tuttavia, sottolinea Vallortigara, questa risposta dei cani non è da considerasi un consapevole atto di comunicazione; probabilmente quello che accade è che lo scodinzolio verso destra è visto dal cane osservante come un segnale nel campo visivo sinistro (controllato dall’emisfero destro) e che quindi sia notato maggiormente e interpretato subito come un atteggiamento non minaccioso.
Questa scoperta, oltre a sottolineare il possibile collegamento tra asimmetria funzionale e comportamento sociale, potrà avere anche alcune ricadute pratiche ad esempio nell’approccio durante le visite veterinarie o nell’addestramento e nella comunicazione con gli animali.
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