RICERCA – I problemi respiratori legati alle allergie affliggono, soprattutto in questo periodo dell’anno, milioni di italiani. In quale periodo della nostra vita sviluppiamo questa forma di ipersensibilità verso alcuni allergeni dell’ambiente esterno e quali sono i meccanismi che la scatenano? Un nuovo studio, pubblicato su Nature Medicine, svela come, nei topi, questo avvenga nelle prime due settimane di vita e dipenda dell’insediamento di colonie di batteri “buoni” nei polmoni dei nuovi nati.
Il microbiota è l’insieme dei microrganismi, per lo più batteri, che vivono nel nostro organismo in un rapporto di simbiosi: loro traggono vantaggio dalla nostra ospitalità e noi traiamo benefici dalla loro presenza. La flora intestinale è l’esempio più conosciuto di questo rapporto do ut des. Il microbiota inizia a colonizzare l’organismo a pochi giorni di vita: al momento della nascita siamo, infatti, praticamente sterili.
Lo studio, condotto da un team di ricercatori svizzeri, ha dimostrato come, nei topi, l’insediamento del microbiota nei polmoni nelle prime due settimane di vita abbia un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema immunitario e delle reazioni agli allergeni nei neonati. Immediatamente dopo la nascita, i piccoli topi sviluppano una fortissima sensibilità nei confronti di allergeni come, per esempio, la polvere. Nelle due settimane successive, in corrispondenza dell’insediarsi delle colonie di microrganismi nei polmoni, questa reattività si abbassa fino a stabilizzarsi a livelli innocui. Nel caso in cui il microbiota sia assente, le reazioni infiammatorie agli allergeni si mantengono alte fino all’età adulta, causando fastidiose reazioni allergiche.
L’esposizione delle vie aeree a particolari specie di microrganismi potrebbe diventare, secondo gli scienziati, il razionale per future terapie, che si rendono necessarie se si considerano i numeri, sempre crescenti, di persone che soffrono di allergie respiratorie. Si stima, infatti, che solo in Italia si ammalino di allergie respiratorie circa nove milioni di persone ogni anno e quattro milioni di essi ricorrono a cure mediche.