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Quando la fantascienza è diventata realtà

Viaggio nelle invenzioni tecnologiche anticipate da film e romanzi della fantascienza

309px-2005-11-14_ShadowLeg_Finished_mediumSPECIALE OTTOBRE – Con l’avanzare della tecnologia degli ultimi decenni quello che per i nostri genitori bambini era pura fantascienza, per noi oggi è scontata realtà, e se state leggendo questo articolo comodamente dal vostro supporto multimediale portatile ne siete testimoni. Un pc, un tablet, uno smartphone fino a 40 anni fa, o anche meno, erano presenti solo nelle fantasie dei più temerari, come Gene Roddenberry, l’ideatore di Star Trek, o Ray Bradbury, l’autore di Fahrenheit 451. OggiScienza ha selezionato per voi alcune delle invenzioni fantascientifiche effettivamente realizzate e che oggi spesso nemmeno ci accorgiamo di utilizzare nel nostro quotidiano.

Porte scorrevoli 
Da anni le maniglie delle porte hanno perso il loro monopolio, a vantaggio delle porte scorrevoli, che una volta aperte scompaiono all’interno dei muri delle nostre case. Ebbene, un ragazzo americano, appassionato della popolare serie televisiva ha fatto di più, realizzando porte identiche in tutto e per tutto a quelle del film. Le porte della camera da letto di Marc Devidts infatti, sono alimentate ad aria compressa e basta cliccare un tasto accanto alla porta perché questa si apra esattamente come quelle dell’astronave Enterprise.

Schermi al plasma
Chi non ricorda la protagonista lobotomizzata di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury nella sua abitazione completamente centrata intorno al futuristico schermo televisivo, acceso ogni minuto del giorno? Niente di più di uno dei nostri comuni televisori a schermo piatto, che se confrontati con le televisioni degli anni Cinquanta, quando il romanzo fu scritto, sembravano impossibili da realizzare.

Bluetooth
Da una decina d’anni siamo abituati a sapere di poter contare sulla tecnologia bluetooth, che ci permette di scambiare informazioni tra dispositivi diversi senza fili, come per esempio utilizzare il nostro smartphone connesso alla rete internet come modem a cui collegare il pc. Anche questa tecnologia in realtà era presente in Star Trek e al tempo, negli anni Sessanta, l’idea che si potessero costruire davvero auricolari da usare come mini computer per trasferire dati da un dispositivo all’altro come per magia, era davvero impensabile.

Robot casalinghi
Gli anni Sessanta erano anche il periodo dei cartoni animati di Hanna e Barbera, che hanno accompagnato all’età matura almeno tre generazioni. Se pensiamo a Rosie, la robot massaia tuttofare dei Jetsons, evidentemente un’esagerazione futuristica agli occhi degli autori, noi oggi non ci stupiamo più di tanto. Anche se non abbiamo (ancora) nelle nostre case un unico robot che è in grado di procurarci il cibo, stirare, preparare torte, lavare e passare l’aspirapolvere come l’instancabile Rosie, di aiutanti artificiali ne abbiamo eccome e la ricerca in questo senso, anche in Italia è all’avanguardia. Presso l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa infatti i ricercatori sono da anni al lavoro nel campo della robotica umanoide e non, per mettere a punto robot in grado di aiutare anziani e malati nelle faccende di casa.

Il tricorder medico
Sempre nella celebre serie televisiva Star Trek, i protagonisti erano dotati di un meccanismo elettronico in grado di misurare i parametri vitali dell’individuo, come pressione del sangue, temperatura, EGC, livelli di ossigeno, ritmo cardiaco e respiratorio. Una tecnologia non solo futuristica ma addirittura impensabile 50 anni fa e che oggi invece è stata costruita e che dovrebbe costare intorno ai 150 euro. Si chiama Scanadu Scout, ha un diametro di pochi centimetri e per utilizzarlo è sufficiente appoggiarlo sulla propria fronte per qualche secondo: i risultati ottenuti avrebbero una precisione del 99%.

Protesi controllate col pensiero
Non si tratta di telepatia o di poteri occulti, ma di una ricerca tecnologica avanzata messa a punto da un team di ricercatori dell’Università di Cleveland, in Ohio. Una mano artificiale controllabile con il pensiero, come per i protagonisti di Star Trek, in grado di far percepire a chi la indossa differenze non solo a livello di pressione ma anche sul tipo di materiale di cui sono fatti gli oggetti.

@cristinadarold

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.
Crediti immagine: David Buckley, Wikimedia Commons

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.