Il web celeste che connette le galassie
I filamenti del cosmo ci spiagano l'evoluzione e l'ordine dell'Universo
RICERCA – È come se non avessimo scoperto nulla nel momento in cui abbiamo creato la rete che ci permette di connetterci a internet. Una struttura simile alla ragnatela di filamenti infatti sarebbe presente perfino nell’universo, per unire fra loro, ma anche per far “dialogare” le diverse galassie che lo compongono.
Lo studio della ragnatela, che in inglese diventa appunto”web”, potrebbe darci preziose informazioni riguardo alle modalità di formazione e di evoluzione delle galassie. Questo è quanto emerge dalle informazioni raccolte dagli astronomi della Riverside, Università della California, all’interno del loro ultimo articolo, pubblicato su Astrophisical Journal in 20 Novembre scorso.
Il web cosmico si sarebbe formato pochi miliardi di anni dopo il Big Bang, iniziando con pochi e radi filamenti iniziali circondati da materia oscura, per poi espandersi in una rete più complessa. Tali filamenti avrebbero funzionato come una specie di scheletro, sul quale si sarebbero organizzate ed evolute le galassie, la cui organizzazione non sarebbe quindi casuale.
I risultati provenienti da 2846 galassie attive nella formazione di nuove stelle monitorate dalla ricerca HiZELS, e i dati di alcuni dei più importanti telescopi (Hubble, VLT, UKIRT e Subaru) scomposti con un complesso metodo computazionale, hanno permesso di individuare diverse densità dell’ambiente cosmico e di evincere la struttura a filamenti tutt’altro che facile da studiare, specialmente quando si guarda all’universo lontano, quello che ci restituisce informazioni riguardanti un livello di evoluzione intermedia del cosmo.
L’universo a noi più vicino, infatti, sarebbe organizzato anche oggi in una sorta di ragantela, che con i suoi filamenti connette ammassi più densi di galassie, dove la formazione di nuove stelle avviene meno di frequente, e regioni più rarefatte. Studiando l’universo lontano, i ricercatori della Riverside, avrebbero però scoperto che le galassie che si trovano sui filamenti, grazie anche a un’intensa interazione gravitazionale, avrebbero una forte capacità di dar vita a nuove stelle, anzi potrebbero essere viste come una sorta di motore dell’evoluzione cosmica. Tali filamenti, oltre a costituire un ambiente che influenza l’attività delle galassie, potrebbero anche funzionare come una fune che trascina le galassie più attive verso gli ammassi, il luogo dove vanno a morire.
“Questo non è altro che un pezzo del puzzle”, ha commentato Sobral, uno degli autori dello studio che ora vorrebbe estendere la ricerca ad altre epoche dell’universo, per poter raccogliere tutti i tasselli necessari alla ricostruzione del processo evolutivo cosmico.
@AnnoviGiulia
Video: A flight through the Universe (HD) from Miguel Aragon on Vimeo.