LA VOCE DEL MASTER – Fino al 14 giugno è possibile visitare a Padova, nella splendida cornice dell’Orto Botanico appena rinnovato, la mostra Facce – i molti volti della storia umana, inaugurata lo scorso 14 febbraio.
La mostra, organizzata dall’Università di Padova in collaborazione con la regione Veneto, è pensata come un viaggio nel tempo che inizia 6 milioni di anni fa, con i teschi dei primi ominini preistorici, e arriva alle neuroscienze contemporanee. Alla creazione di Facce ha collaborato un team internazionale, composto oltre che dai ricercatori dell’Università, da Arc-Team, studio che si occupa di ricerche in campo archeologico, e dal modellatore informatico brasiliano Cicero Moraes.
Punto di forza della mostra sono, appunto, le ricostruzioni facciali. Avvalendosi di strumenti utilizzati solitamente da esperti forensi, i ricercatori hanno ricreato volti del passato dell’umanità: “la ricostruzione della muscolatura facciale ha una validità scientifica molto alta – spiega Nicola Carrara, curatore della mostra – ma il cranio non racconta tutto. Per poter inserire sulla muscolatura pelle, occhi e capelli abbiamo fatto affidamento anche alle fonti storiche”.
Queste ricostruzioni, che vanno dai primi ominini preistorici a Giambattista Morgagni, padre dell’anatomia patologica, sono presentate al pubblico grazie alla tecnologia della realtà aumentata, che permette di osservare, su alcuni schermi, sia il livello muscolare che la ricostruzione completa del viso. Interessante è il caso del viso di Sant’Antonio, patrono della città. Secondo alcuni il viso del santo presentato in mostra è troppo grasso rispetto ai precedenti ritratti disponibili ma, spiega Carrara, è in realtà molto realistico: “nelle cronache il santo è sempre descritto come corpulentus e secondo altre fonti storiche soffriva di idropisia, malattia che probabilmente è stata anche la causa della morte”.
Il messaggio della mostra è però più profondo: esponendo reperti del pensiero razzista, appartenuti ad antropologi e scienziati del passato, Facce – i molti volti della storia umana si propone – come è chiaro dal sottotitolo – di ribaltare l’ideologia razzista e di mostrare al visitatore come il concetto di “razza umana” sia scientificamente inconsistente.
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In apertura, la locandina della mostra