Alzate gli occhi al cielo per la scienza
Apre il nuovo portale europeo dedicato all'ornitologia, ma serve il contributo di tutti per monitorare le specie del Vecchio Continente
ATTUALITÀ – Con il loro arrivo per noi inizia la primavera. Le rondini, qui in Italia, sono forse i più famosi uccelli migratori. Ma tante sono le specie che attraversano l’Europa, ogni anno con la stessa cadenza e lo stesso percorso. Questo equilibrio però può essere facilmente alterato dal cambiamento climatico, che rende alcune zone più fredde o più calde o che agisce alterando il naturale ritmo delle stagioni. Quanto dunque il cambiamento climatico può avere avuto una qualche influenza sul comportamento degli uccelli migratori?
Non è una domanda facile a cui rispondere, a meno che non si uniscano le forze per osservare gli spostamenti degli uccelli per svariati chilometri, per diversi anni e con varie condizioni metereologiche.
Grazie all’unione di due progetti europei, lo Pan-European Common Bird Monitoring Scheme (PECBMS) e il nuovo European Breeding Bird Atlas (EBBA2), è stato possibile coprire un vasto intervallo spaziale e temporale. La notizia è proprio di questi giorni: il 5 giugno scorso, per volontà di questi due progetti, è stato inaugurato l’Euro Bird Portal, un sito che raccoglie i dati provenienti da 21 paesi differenti dell’Europa, coprendo gli anni che vanno dal 2010 al 2013. Per il momento sono 15 le specie di uccelli monitorati. Presto però verranno aggiunti anche i dati relativi al 2014, e altre 35 specie di volatili.
La vera novità di questo progetto deriva dalla modalità con cui è stata costruita la banca dati. I valori strutturati sono banditi, mentre sono raccolte le osservazioni di ornitologi, appassionati e birdwhatcher che, seguendo un protocollo ben definito, vanno ad arricchire il database con il loro personale contributo.
Tutto ciò, recita il sito, “per migliorare la collaborazione e la partecipazione e per sensibilizzare le persone riguardo all’osservazione degli uccelli”.
Anche il risultato è alla portata di tutti. Facile comprendere come si modificano le migrazioni degli uccelli grazie alle mappe interattive ricostruite dal sito.
Usage of @cartoDB torque on this type of map is AWESOME. Non mercator, animated raster maps http://t.co/adiDf2U9QY pic.twitter.com/kuJEcYFq7B
— Javier de la Torre (@jatorre) June 5, 2015
Anche l’Italia ha contribuito alla realizzazione dell’Euro Bird Portal. In questo sito infatti confluiscono i dati di Ornitho.it, un database tutto italiano, che dal 2009 raccoglie osservazioni, foto, video, registrazioni sonore e dati relativi a diverse specie di uccelli. A partire dal 2014, anche rettili, anfibi e libellule sono stati ammessi. Ad oggi, le voci raccolte ammontano a sette milioni e 600 000, ma si accettano altri contributi.
Basta uno smartphone e occhi aperti sulla natura che ci circonda (anche in città), per poter contribuire alla banca dati.
Il sito comprende anche una sezione dedicata a rondini, rondoni e balestrucci. Ma queste sono specie coloniali e sociali. Per questo motivo è importante “mettere in evidenza l’entità delle colonie e non i singoli individui della specie”. Così ha spiegato Mauro Ferri, veterinario e faunista, ma soprattutto colui che ha proposto una sezione particolare nel sito Ornitho.it.
Infatti il portale è stato arricchito di una sezione denominata “monumenti Vivi”, dove è possibile registrare anche tutti i monumenti e i luoghi dove rondini e rondoni trovano casa. “Questi animali sono da sempre associati agli edifici costruiti dall’uomo, ma ora proprio noi stiamo distruggendo questi secoli di convivenza”, ha continuato Ferri. Infatti, ristrutturazioni poco attente o al passo con le regole per la riqualificazione energetica spesso non hanno il dovuto rispetto per i nidi di questi uccelli. “Conoscere e schedare le caratteristiche degli edifici è il primo passo per salvare queste specie”, ha spiegato Ferri.
Il veterinario è anche promotore di un’altra importante iniziativa, volta a far conoscere e rispettare rondini e rondoni. Anche quest’anno prenderà il via il Festival dei Rondoni dal 26 al 28 giugno, in numerose località italiane e non solo. Un’occasione per far festa, ma soprattutto per difendere una specie che da sempre è parte integrante delle nostre città e che va difesa.
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Crediti immagine: Pieterjan Vandaele, Flickr