WHAAAT?

Una nuova lucertola di Gesù Cristo

È il basilisco più antico della famiglia e probabilmente correva sull'acqua anche lui. Scoperto in Wyoming il Babibasiliscus alxi

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WHAAAT? Il venerdì casual della scienza – C’è un nuovo membro per la famiglia Corytophanidae, di cui fanno parte anche iguane e camaleonti, anche se il più noto è probabilmente il basilisco piumato. Sauri meglio noti come le lucertole di Gesù Cristo per la loro capacità di percorrere sull’acqua, in caso di fuga, svariati metri di fila. La specie di basilisco appena scoperta è stata chiamata Babibasiliscus alxi, ed è arrivata a noi sotto forma di un fossile vecchio di almeno 48 milioni di anni. Nella lingua degli Shoshoni, il suo nome significa “antico cugino del basilisco”.

In effetti non solo è il più antico basilisco a noi noto appartenente a questa famiglia, che ormai si può trovare solamente tra il Messico centrale e la Colombia settentrionale, ma l’averlo trovato potrebbe darci un sacco di informazioni su come il cambiamento climatico climatico abbia influenzato le specie tropicali e l’evoluzione delle lucertole di Gesù Cristo. Lo spiega Jack Conrad dell’American Museum of Natural History, che ha trovato il fossile (ora al Burke Museum dell’Università di Washington) nella Bridger Formation del Wyoming. L’articolo è stato pubblicato su PLoS ONE.

Cosa sappiamo del nuovo basilisco? Probabilmente era molto attivo durante le ore diurne e trascorreva gran parte della giornata sugli alberi. Grazie alla cresta ossea sul capo riusciva – o almeno questo è quello che possiamo ipotizzare oggi – ad avere un aspetto piuttosto spaventoso mentre manteneva all’ombra gli occhi. Dentatura e zigomi, spiega Conrad, fanno pensare che si nutrisse di serpenti, pesci, piante e lucertole, ma che all’occasione non disdegnasse prede più grandi rispetto a quelle di cui si nutrono i suoi parenti in vita.

Basandoci sui video che oggi ci mostrano i parenti di Babibasiliscus alxi correre sull’acqua, non è difficile immaginarsi questo sauro (lungo una sessantina di centimetri) fare lo stesso sugli specchi d’acqua del Wyoming, più di 40 milioni di anni fa, godendosi un clima che probabilmente al tempo era l’equivalente delle temperature che oggi troviamo ai tropici. In realtà non abbiamo prove certe del fatto che anche lui, come i suoi moderni parenti, corresse sull’acqua. Ma è probabile che ne fosse capace, e che al tempo sfruttasse questa capacità per scappare dai predatori. Che si trattasse di grossi mammiferi o uccelli, saper correre sull’acqua deve aver avuto i suoi lati positivi anche allora.

@Eleonoraseeing

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Crediti immagine: Fimb, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".