SPECIALE AGOSTO – Lungo la Riviera Romagnola un possibile itinerario storico-ambientale, scientifico e tecnologico è quello legato al sale. Siamo a Cervia, città di circa 30 mila abitanti in provincia di Ravenna e centro turistico di prim’ordine della Riviera. Il legame fra la città ravennate e il sale, il suo prezioso oro bianco, non è solo un itinerario culturale, ma un vero e proprio percorso naturalistico, scandito dal paesaggio, dal mutare delle strade e dagli edifici della città romagnola. Le tre tappe di questo itinerario sono il Parco della Salina di Cervia, l’Antica Salina Camillone – collocati alla fine della lunga via che collega Forlì a Cervia e che nell’ultimo tratto non a caso si chiama Strada Salara – e il MuSa, Museo del Sale, nel centro della città, lungo il Porto Canale.
Poco prima di entrare a Cervia il paesaggio rurale lascia il posto alle sconfinate vasche di evaporazione del Parco della Salina di Cervia. Queste sono le Saline più moderne: dal 1959, infatti, i Monopoli di Stato riorganizzarono in funzione di una produzione industriale i 144 bacini saliferi in cui la raccolta avveniva secondo le tecniche antiche e attraverso gli strumenti in legno tipici dei salinari. La raccolta automatizzata avviene di norma tra fine agosto e settembre attraverso un sistema di rulli che “raschiano” le vasche in cui da aprile ad agosto si è accumulato il cloruro di sodio. I rulli caricano poi il sale raccolto su un vero e proprio trenino composto di diversi vagoncini da circa 20 quintali ciascuno. Passando dalla strada Salara fra i canali e le vasche è possibile intravedere il sistema di binari che rende possibile la raccolta. Il sale viene poi ammassato in una zona di raccolta ben visibile anche transitando dalla strada statale Salara, da cui si possono ammirare questi iceberg candidi composti di prezioso oro bianco cervese. Il Parco della Salina però non è solo un impianto di raccolta del sale, ma anche un parco naturalistico di rilievo, con flora e fauna del tutto peculiari. Per visitare il Parco il sito della Salina mette a disposizione i contatti che trovate cliccando qui.
Superate le vasche e l’ingresso della salina più grande, ecco comparire una salina più piccola, seconda tappa dei questa ideale “via del Sale”: si tratta della Antica Salina Camillone, ultimo esemplare rimasto delle originali saline cervesi. Questa salina più piccola è gestita da volontari – molti di loro sono figli o nipoti di salinari – che raccolgono il sale a mano attraverso le tecniche artigianali antiche e con i mezzi in legno. Ogni anno il raccolto oscilla fra i 1000 e i 2000 quintali di sale, quindi siamo ben lontani dai circa 50 000 quintali prodotti a livello industriale dalla sorella più grande dell’Antica Salina. Le tecniche di lavorazione artigianali prevedono che la raccolta del sale avvenga circa ogni 5 giorni da giugno a settembre: in questo caso si parla di sistema di raccolta multipla, contro la raccolta unica che avviene in maniera automatizzata nella Salina più grande. Queste diverse tecniche di lavorazione hanno però effetti diversi sul prodotto raccolto: il sale raccolto nella Antica Salina Camillone risulta infatti più puro e dolce, visto che il sistema a raccolta multipla di fatto impedisce il depositarsi dei cloruri più amari. L’Antica Salina Camillone offre visite guidate per assistere alla raccolta del sale. Le visite sono organizzate dal Gruppo Culturale Civiltà Salinara di Cervia e sono possibili il giovedì e la domenica alle ore 17 da giugno a settembre.
Lasciata alle spalle anche l’Antica Salina Camillone ed entrati nel cuore di Cervia, seguendo il canale che conduce al Porto e che, di fatto, risulta essere il naturale prolungamento della Strada Salara, compare una sorta di piccolo villaggio con torri ed edifici di mattoni del tutto peculiari. Sono gli ex magazzini del sale, dove nei secoli scorsi i salinari scaricavano il sale raccolto nella vasche alle porte della città. Proprio in uno di questi magazzini si trova il MuSa, il museo del sale. L’ingresso è gratuito ma si può lasciare un’offerta libera per acquistare un sacchetto di sale raccolto dai volontari nella Salina Camillone. Il MuSa offre un itinerario storico incentrato sul rapporto fra Cervia e il sale. Si possono vedere inoltre gli strumenti antichi utilizzati dai salinari, fra cui la pala per raccogliere il sale, il gavaro, un attrezzo per smuoverlo e accumularlo nelle vasche, i densimetri per misurare la salinità dell’acqua, il carriolo per portare il sale dai bacini all’aia, detta “tomba”, dove il sale veniva accumulato. Inoltre, nella seconda sala, è possibile ammirare una burchiella, una grande imbarcazione nera che serviva per trasportare il sale dai 144 bacini ai magazzini del sale nel centro della città. Nel periodo estivo (1 giugno – 13 settembre) il MuSa è aperto la sera dalle 20.30 alle 23.30, oppure apre su richiesta per gruppi il giovedì dalle 9 alle 12. Per maggiori informazioni cliccate qui. Il 18 agosto il MuSa ospiterà poi il secondo appuntamento dopo quello del 4 agosto con i laboratori di “Magica Scienza!” per bambini dai 6 agli 11 anni, portati a Cervia dal Museo della Bilancia di Campogalliano.
Leggi anche: Uno speciale agosto a Torino
Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.
Crediti immagine: Enrico Bergianti