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Uno spermatozoo non è abbastanza

Se la polispermia negli uccelli giocasse un ruolo nella fertilizzazione o nello sviluppo dell'embrione non era ancora chiaro. Ora la biologia ha un nuovo elemento su cui riflettere

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Nonostante 2.500 anni di studi nell’ambito della storia naturale, centinaia di migliaia di ore trascorse a fare ricerca sul campo e il tentativo di provare innumerevoli ipotesi in merito al meccanismo di riproduzione dell’avifauna, non un solo caso di sesso tra uccelli è stato documentato in maniera affidabile, fotografato o descritto, dicono i biologi

SCOPERTE – Una premessa misteriosa ma illuminante quella che in un articolo su The Onion (sì stavamo scherzando, nel caso non lo sapeste è un giornale satirico) rende in realtà l’idea di quanto ancora c’è da scoprire su come si riproducono gli uccelli. Ma su Proceedings of the National Academy of Sciences un recente studio (serio, stavolta) ci fa fare un passo in più: i ricercatori dell’Università di Sheffield hanno scoperto che, a differenza degli esseri umani, lo sviluppo di un pulcino richiede che il suo uovo venga penetrato da più spermatozoi.

La differenza è ben più importante di quanto potrebbe sembrare di primo acchito, precisano gli scienziati guidati da Nicola Hemmings del Department of Animal and Plant Sciences: in altre specie di mammiferi (noi compresi) l’ingresso di spermatozoi extra nell’uovo risulta letale, mentre negli uccelli la polispermia non solo è fisiologica, ma fondamentale per lo sviluppo dell’embrione. Lo scopo biologico della polispermia è uno dei temi che ancora oggi fanno arrovellare chi si occupa di biologia riproduttiva. Negli uccelli, per di più, gli esemplari femmina sono in grado di regolare il numero di spermatozoi che riescono ad arrivare fino all’uovo, specialmente se ce ne sono pochi, in modo da essere sicure che ve ne siano abbastanza perché la fertilizzazione abbia successo.

La domanda finora rimasta irrisolta era se gli spermatozoi extra svolgessero un ruolo nella fertilizzazione o nel primo sviluppo dell’embrione: a quanto pare la sopravvivenza di quest’ultimo è assai improbabile quando sono pochi gli spermatozoi che ce la fanno a penetrare. “Uno spermatozoo non è abbastanza”, spiega Hemmings. “Quando è uno solo a entrare può succedere che la fertilizzazione abbia luogo normalmente, ma l’embrione che ne risulterà finirà -molto probabilmente- per morire in breve tempo. Il che è una sorpresa, visto che quando entrano più spermatozoi -in un ovulo umano o di un mammifero-, il processo che chiamiamo polispermia, l’uovo viene distrutto”.

Il fenomeno della polispermia, proprio per questo motivo, nei mammiferi è considerato negativo ai fini della riproduzione. Ma a quanto pare in determinati gruppi animali, come appunto gli uccelli, non solo si verifica senza causare problemi: è addirittura necessaria. Rimane da scoprire in che modo questi spermatozoi extra portino il contributo nello sviluppo dell’embrione.

@Eleonoraseeing

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Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Maja Dumat, Flickr

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Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".