Stewie Griffin e la fantascienza in Family Guy
Questa settimana la rubrica stranimondi ci porta sul piccolo schermo per raccontare la scienza dientro Family Guy
STRANIMONDI – Nella puntata speciale di Halloween della quattordicesima stagione de I Simpson, Homer è in possesso di un’amaca capace di clonarlo: fra i suoi innumerevoli cloni spunta a un certo punto anche Peter Griffin (lo potete vedere nella clip qui di seguito, all’incirca al secondo 53).
Si tratta senza dubbio di un ingegnoso escamotage degli autori dei Simpson per “denunciare” i numerosi punti di contatto fra la serie di Matt Groening e quella di Seth MacFarlane (titolo originale Family Guy, in Italia ha invece come titolo I Griffin). Ed è vero: I Simpson sono una continua fonte di ispirazione per I Griffin, soprattutto nelle prime stagioni. Tuttavia non mancano le differenze: fra gli elementi veramente originali de I Griffin troviamo i personaggi di Stewie Griffin, il terzogenito della famiglia, e il cane parlante Brian, ispirato dallo Snoopy di Charles M. Schulz. I due sono spesso protagonisti di avventure fantascientifiche, viaggi nel tempo e in universi paralleli: la fantascienza è infatti una passione di MacFarlane, grande fan di Star Wars al punto da creare puntate speciali-parodie ispirate proprio dalla saga di George Lucas.
Il personaggio di Stewie è il vettore attraverso cui gli autori de I Griffin riescono a inserire nelle trame ricche di non sense, continui intermezzi demenziali e anche sorprendenti concessioni alla fantascienza. Stewie è un neonato dall’età imprecisata – chi segue I Griffin sa che la coerenza interna della serie è estremamente flessibile, per non dire quasi inesistente – che fin dalle prime puntate si profila come una vera e propria mente criminale, sempre intento a progettare diabolici piani per sconfiggere la madre Lois, da lui ritenuta una pericolosa rivale. Stewie è anche un bambino geniale, uno scienziato e un inventore di prim’ordine, capace di costruire macchinari sofisticati, come la macchina di controllo del clima con la quale vuole modificare il clima globale per far estinguere gli odiati broccoli.
Le imprese del piccolo di casa Griffin però non sono sempre legate a obiettivi così modesti come eliminare un ortaggio poco amato. Stewie costruisce dispositivi per il controllo mentale per conquistare il pianeta, lavora sul teletrasporto, costruisce un robot dalle sembianze del padre, crea macchine in grado di rimpicciolire persone e oggetti. E non manca nemmeno un grande classico della fantascienza, ovvero una macchina del tempo. Inizialmente lo scopo è ancora decisamente pratico e ben poco altisonante: Stewie è alle prese con la dentizione e vuole a tutti i costi accelerare il tempo per non dover soffrire a lungo.
Tuttavia se gli altri elementi fantascientifici di cui abbiamo accennato finiscono per perdersi e rivelarsi funzionali solo ad alcune gag, intermezzi comici o, al massimo, sono utili nella trama una singola puntata, la macchina del tempo viene utilizzata in ben più di un’occasione e in alcuni degli episodi più riusciti della serie. È il caso di La macchina del tempo, terzo episodio della settima stagione e La teoria del Big Bang, sedicesimo episodio della nona stagione. Quest’ultima ha una trama che a grandi linee ricorda un altro classico della fantascienza, ovvero Ritorno al futuro. Tuttavia nella trilogia di Zemeckis gli interventi nel passato di Marty finivano per cambiare il futuro, tant’è che i vari “presenti” variano spesso.
In questo episodio la linea temporale è interpretata diversamente: nell’episodio si vede come Stewie crei il Big Bang e questo fatto gli consenta di ritornare nel presente, ritrovandolo perfettamente uguale a come lo aveva lasciato. Presente, passato e futuro in questa narrazione del viaggio del tempo risultano più sfumati e legati insieme rispetto alle avventure di Marty McFly. Da un certo punto di vista il presente, in quest’ottica, non si può cambiare, c’è una concezione più fatalista, come succede in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, quando attraverso la giratempo Harry e Hermione vanno nel passato compiendo azioni le cui conseguenze erano già scritte e che loro stessi avevano già vissuto, pur senza rendersene conto.
Eppure ne I Griffin non sempre il viaggio nel tempo è interpretato così. Nell’episodio “La vita di Brian” il cane Brian muore investito da un’auto. Stewie vorrebbe riportarlo in vita, ma non può utilizzare la macchina del tempo perché l’aveva da poco distrutta. Nell’episodio “Il primo Natale senza Brian” Stewie e il nuovo cane di casa Griffin, Vinnie, sono in un negozio di giocattoli. Stewie si imbatte in un se stesso del passato che aveva viaggiato nel futuro perché voleva assolutamente acquistare un gioco e non voleva aspettarne l’uscita. Capisce che quella è un’occasione d’oro per riportare in vita Brian: ruba al se stesso del passato la piattaforma per viaggiare nel tempo e la utilizza per salvare Brian.
Una volta cambiato il passato lo Stewie che ha salvato Brian scompare, perché, dice Stewie “la mia linea temporale non esiste più”. In questo episodio quindi modificare il passato ha delle conseguenze sul presente che cambia irrimediabilmente: il presente in cui Brian è morto sparisce, e con lui sparisce quello Stewie proveniente dal quel presente. In questo caso l’interpretazione del viaggio nel tempo è più affine a quelli di Marty e Doc, dove il Marty del presente che si trova nel 1955 inizia a scomparire nella foto quando i genitori non sembrano innamorarsi durante il ballo.
Gli autori de I Griffin si sono concessi altre escursioni nella fantascienza: un esempio è la puntata Viaggio nel Multiverso (che, insieme all’episodio La teoria del Big Bang è stata l’ispirazione del videogame I Griffin: Ritorno nel Multiverso). Qui Stewie inventa un telecomando che rende possibile il viaggio in universi paralleli: anche stavolta suo fedele compagno di viaggio sarà l’amico Brian. Se ne I Simpson gli autori si concedono trame fantascientifiche soprattutto negli speciali di Halloween (su tutti spiccano due episodi memorabili, come Homer che viaggia in universi paralleli attraverso il muro oppure nel tempo grazie a un tostapane malfunzionante) I Griffin, anche grazie a un’impalcatura narrativa di base molto più distorta e imprevedibile, possono permettersi divagazioni come quelle che abbiamo visto molto più frequentemente. Nel caso degli episodi descritti, inoltre, la serie si dimostra molto più acuta e complessa di quello che lascerebbero intendere episodi più strettamente demenziali.
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