Il telescopio che rivela l’antimateria – Prima parte
Galassie, asteroidi ed entità terrestri di antimateria sono diventate visibili grazie a una tecnologia in grado di rilevare l'anti-luce, messa a punto dal più grande scienziato di tutti tempi
IL PARCO DELLE BUFALE – Sui forum degli astrofili, anonimi utenti promuovono con entusiasmo i telescopi Santilli e Santilli-Galileo, inventati da Ruggero Maria Santilli, “uno degli scienzati più famosi del mondo”. O, per dirlo con parole sue, “il più grande scienziato di tutti i tempi”, già professore all’Università Harvard e al Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, Mass.
Il nuovo Galileo-Newton è poco noto in patria, ingrata come sempre: segue una breve biografia.
Nato a Capracotta nel 1935, laureato in fisica all’università di Torino nel 1966, dal 1977 al 1981 insieme al matematico Shlomo Sternberg è visiting Fellow (1) a Harvard con una borsa del Dipartimento dell’Energia, risulta da una travagliata voce di Wikipedia. Nel 1978 fonda la prima di due riviste sulle quali autopubblica i suoi studi dell’epoca. Nel 1981 fonda l’Institute for Basic Research in Florida, e successivamente due aziende che ne commercializzano le invenzioni. La gloria scientifica giunge quando la famiglia Fucilla lo candida al premio Nobel per la matematica (sic). Più modesto, il Professor Santilli si candida solitamente a quelli per la Fisica e per la Chimica.
Sotto vari nomi, sostiene Christian Corda, Professore dell’Institute for Basic Research in Florida e – stando al CV da lui inoltrato all’Università Statale di Milano, in data 20 settembre 2014 – suo Direttore Scientifico per l’Italia, dal 1978 il Professor Santilli pubblica a ritmo sostenuto scoperte rivoluzionarie e articoli che le confermano.
Purtroppo, un silenzio stampa mondiale viene imposto dagli pseudo-scienziati, capeggiati da Sheldon Glashow e Steven Weinberg, per difendere un imbroglione ebreo. Le scoperte smentiscono infatti la relatività generale di Einstein: l’universo è stazionario e geocentrico, lo spostamento verso il rosso di stelle e galassie è una congiura ordita da astronomi e astrofisici ebrei, a cominciare da Georges Lemaître della Compagnia di Gesù.
Nel tempo lasciatogli libero dalla ricerca, il Professor Santilli inventa il reattore adronico MagneGas basato sulla sua scoperta delle magnecole, i cui atomi sono uniti da legami magnecolari (anche i legami covalenti sarebbero una truffa ebraica). Grazie alla promozione fatta da Roy Virgilio e sopratutto da Andrea a.k.a Mistero a.k.a.Armando de Para Rampado (2), nel 2009 ne vende uno per 1,1 milioni di euro più IVA a un consorzio di Benevento, per produrre metano dai rifiuti cosa che il reattore rifiuta tuttora di fare. Anche l’HHO, un gas magnecolare concepito dal Professor Santilli, ha generato grandi aspettative. Nonostante il “progetto HHO” l’auto ad acqua deve ancora materializzarsi.
Il padre del concepito è certo perché sull’International Journal of Hydrogen Energy il Professor Santilli pubblicava nel 2006 sotto il proprio nome “Una nuova forma gassosa e combustibile dell’acqua”. Seguiva il commento scettico di un professore (vero) dell’Università Brown:
L’autore non porta la benché minima evidenza scientifica a sostegno di una nuova forma di materia chiamata “gas HHO”. Dai dati presentati, il prodotto gassoso dell’elettrolisi si comporta esattamente come ci si aspetta da una miscela di idrogeno, ossigeno e vapore acque.
al quale replicava stizzito J.V. Kadeisvili dell’Institute of Basic Research. Come George Weiss, Richard Cox, William Pound, Richard Andersson e altri ricercatori dell’Istituto, anche Jerdsey Kadeisvili è un avatar di R.M. Santilli, ha spiegato Pepijn van Erp (3) al direttore della rivista e all’editore Elsevier, dopo una fitta corrispondenza con alcuni dei sopra elencati, stranamente dotati dello stesso computer e della stessa incontenibile coprolalia.
Reiterate richieste di ritrattare la replica sono state inutili. Il direttore della rivista è figlio di Nejat Veziroglu, un membro dell’Accademia Santilli-Galilei (4), e come il padre riverisce il nuovo Galileo che non ha pari: non c’è revisione paritaria che tenga, tanto più se si firma con tre pseudonimi.
La custode si rende conto di aver abusato della pazienza dei lettori e rimanda alla prossima puntata la descrizione del prodigioso telescopio ottico e delle entità invisibili che rivela nell’universo e sul pianeta.
Note
(1) Dal sito dell’Università Harvard:
I visiting Fellow non sono né dottorandi di Harvard né docenti dell’Università Harvard. Sebbene possano frequentare corsi, non possono né presentarsi a esami né ricevere crediti accademici.
(2) Sparita? No, solo occultata, riappare passandoci sopra il mouse, ed è incorporata in un’agiografia più ampia. Come scrive il signor Rampado:
sono stato tra i primi promotori in Italia del Magnegas… 2002-2003 proprio con il prof. Santilli, che saluto calorosamente visto che legge.
(3) Pejpin Van Erp è membro della fondazione neerlandese Skepsis, l’equivalente del CICAP; sotto il suo articolo, il Professor Corda narra a lungo alcuni drammi personali che giustificano espressioni colorite, ma forse poco confacenti al Direttore del Dipartimento di Fisica nonché Vice Presidente della Scuola Internazionale di Studi Universitari di Ricerca e Formazione Santa Rita. Oh bella, sparita davvero. Peccato … sopratutto se si sono anticipati 400 euro per iscriversi a un Master del 2016.
(4) Ribattezzata Telesio-Galilei dopo un piccolo screzio con la famiglia Fucilla e con gli scopritori dell’energia piezonucleare.
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