TECNOLOGIA

A ciascuno il suo robot

Ovvero, come nel prossimo futuro ci sarà un robot in ogni abitazione, anche se probabilmente avrà un aspetto molto diverso da quello che possiamo immaginare oggi.

È possibile avere un’idea realistica di come evolveranno le tecnologie nei prossimi cento anni? Crediti immagine: dcafe, Flickr

TECNOLOGIA – La storia umana sta diventando sempre più una corsa tra la cultura e la catastrofe. Parola di Herbert George Wells, meglio conosciuto come H. G. Wells, uno dei padri della fantascienza. Certo, guardare il futuro dall’attuale prospettiva può far scaturire previsioni affascinanti, stimolanti, ma anche inquietanti. Tutte, inevitabilmente, saranno contaminate dalla nostra ottica di esseri umani che vivono nel 2016.

Per capire quanto questo fattore possa condizionare le nostre previsioni, basta dare un’occhiata a questo articolo che illustra, mediante una serie di divertenti immagini dal sapore decisamente retró, le previsioni fantascientifiche sul futuro, per come lo si immaginava all’inizio del ‘900.

Se alcune di esse sono sorprendentemente accurate, come quella sui sistemi di telecomunicazioni che consentono la trasmissione di immagini e audio a grandi distanze, è tuttavia quasi impossibile non notare un denominatore comune a tutte loro: la proiezione nel futuro di elementi del proprio tempo, come abbigliamento, mezzi di locomozione a vapore, palloni aerostatici e così via.

Come depurare le previsioni odierne dalla patina di retrofuturismo, che strapperebbe all’uomo del futuro lo stesso sorriso che abbiamo noi nel 2016 di fronte alle stampe di inizio ‘900? Come riportato in questo articolo pubblicato su Nature, secondo Ray Kurzweil, il visionario scienziato attualmente direttore dell’ingegneria di Google, dove si occupa delle applicazioni più avanzate di robotica e intelligenza artificiale, gli esseri umani non sono in grado di percepire il tasso di crescita esponenziale delle nuove tecnologie, essendo limitati a una prospettiva del futuro di tipo lineare. Come a dire che un essere umano, trovandosi a percorrere una traiettoria circolare con un raggio molto ampio, tenderà inevitabilmente a considerarla rettilinea. Come ha, per millenni, concepito la terra come piatta.

Quindi, l’immagine di un futuro in cui i robot sono oggetti comuni come automobili o telefoni cellulari potrebbe essere plausibile, ma è assai difficile prevedere oggi in che modo avverranno le interazioni e quali compiti svolgeranno le macchine. Perchè molti di questi possibili modi ed interazioni semplicemente non esistono ancora.

A questo proposito, i più curiosi potranno consultare il sito Futuretimeline, che fornisce previsioni sugli eventi principali dei prossimi decenni, come l’esplorazione umana degli asterodi più vicini (2025) o l’utilizzo di convogli di nuova generazione per la metropolitana di Londra (2022). Oppure, ancora, l’avvento delle automobili volanti (2021).

In particolare, proviamo a scoprire che cosa ci riserva il futuro della robotica:

– Secondo il ministro dell’informazione e comunicazione della Corea del Sud,  entro il 2020 tutte le famiglie sud coreane (e molte famiglie europee) possiederanno almeno un robot.

– Entro il 2022 robot intelligenti saranno in grado di percepire ogni informazione utile, prendere decisioni e imparare, e saranno presenti nel 30% delle abitazioni civili e organizzazioni pubbliche e private

– Entro il 2034 saranno disponibili robot in grado di svolgere la quasi totalità dei lavori domestici

– Entro il 2035, il Dipartimento della Difesa statunitense adopererà i primi robot-soldato completamente autonomi.

E, se nella vecchia Europa e in Italia siamo ancora ben lontani da questi scenari, basta spostarsi di qualche migliaio di chilometri per scoprire che il futuro non è per nulla così remoto.

Provate a chiederlo al receptionist dell’Henn na Hotel, in Giappone.
O al vostro personalissimo robot-inserviente di fiducia, che in quello stesso albergo non vede l’ora di accompagnarvi in una elegante suite, congedandosi poi col discreto suono naturale di un gentilissimo e compito saluto in perfetto stile nipponico.

Leggi anche: Chi ha paura di costruire robot?

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Gianpiero Negri
Laureato in Ingegneria Elettronica, un master CNR in meccatronica e robotica e uno in sicurezza funzionale di macchine industriali. Si occupa di ricerca, sviluppo e innovazione di funzioni meccatroniche di sicurezza presso una grande multinazionale del settore automotive. Membro di comitati scientifici (SPS Italia) e di commissioni tecniche ISO, è esperto scientifico del MIUR e della European Commission e revisore di riviste scientifiche internazionali (IEEE Computer society). Sta seguendo attualmente un corso dottorato in matematica e fisica applicata. Appassionato di scienza, tecnologia, in particolare meccatronica, robotica, intelligenza artificiale e matematica applicata, letteratura, cinema e divulgazione scientifica, scrive per Oggiscienza dal 2015.