SENZA BARRIERE

Paralimpiadi 2016: Azzurri, orgoglio nazionale a Rio

Le paralimpiadi di Rio si sono chiuse e l'Italia festeggia le sue 39 medaglie

 

SENZA BARRIERE – Sono trentanove i titoli conquistati dall’Italia durante le Paralimpiadi di Rio 2016, più di quelli conquistati dagli atleti olimpionici (28). Con ben dieci medaglie d’oro, quattordici d’argento e quindici di bronzo, l’Italia si piazza nona nella classifica mondiale, un avvenimento storico che trova precedenti solo nel 1972, con le Paralimpiadi di Heidelberg. A svettare, in cima alla lista delle nazioni che hanno preso parte alla competizione, è la Cina, che si aggiudica 239 medaglie, tra le quali 107 d’oro. Sul podio d’argento la Gran Bretagna, seguita da Ucraina e Stati Uniti. Nel team degli azzurri, a regalare forti emozioni è Alex Zanardi, ex pilota della Formula Uno e fra i più attesi delle Paralimpiadi di Rio. Zanardi, che il 15 settembre 2001 perse le gambe in un incidente automobilistico avvenuto durante la competizione Formula Cart, esattamente 15 anni dopo si aggiudica l’oro nella prova a cronometro della categoria H5 della handbike. Con un tempo di 26’36”81, Zanardi, definito l’ironman azzurro (alle soglie dei 50 anni) ha sorpassato l’australiano Stuart Tripp e lo statunitense Oscar Sanchez.

Ma non è tutto. Il ciclismo paralimpico regala all’Italia altri due titoli: un ulteriore argento per Zanardi (H5) e Luca Mazzone (H2), che si aggiudicano le medaglie nelle rispettive prove in linea.

Lo stesso Mazzone (H2), proprio come Vittorio Podestà (H3), il 15 settembre aveva già guadagnato l’oro olimpico nella prova a cronometro della propria categoria. L’imbattibile trio della handbike Zanardi-Mazzone-Podestà, venerdì scorso, ha stupito ancora, con una medaglia d’oro conquistata nella staffetta mista (H2-5). Se il ciclismo italiano, dunque, è a cinque stelle, il nuoto non è da meno. Il 22enne Federico Morlacchi è l’azzurro più medagliato della competizione carioca. L’atleta dà spettacolo tra le corsie dell’Aquatic Stadium, aggiudicandosi l’argento nei 100 farfalla S9, l’oro nei 200 misti SM9 e gli argenti nei 400 stile libero S9 e nei 100 rana SB8.

Grandi soddisfazioni anche per l’ingegnere padovano Francesco Bettella, secondo argento nei 50 stile S1 dopo la medaglia dello stesso metallo conquistata nella doppia distanza. Manca per un punto l’oro Alberto Simonelli, l’atleta quarantanovenne bergamasco che si aggiudica l’argento nell’arco compound open individuale. A emozionare lo stadio carioca con il suo travolgente entusiasmo e l’incredibile abilità, tuttavia, è la 19enne Beatrice Vio. La “Bebe” nazionale, nuova campionessa paralimpica del fioretto femminile classe B, incanta Rio battendo 15 a 7 la cinese Jingjing Zhou, atleta 29enne che con Vio era tra le più quotate per la vittoria finale, e conquistando il bronzo nella staffetta a squadre. Bebe è una delle atlete paralimpiche italiane più note e seguite. Da quando, nel 2008, a 11 anni, è stata colpita da una grave forma di meningite, per poter sopravvivere ha dovuto subire l’amputazione di braccia e gambe. In seguito, è diventata la prima schermitrice disabile al mondo a gareggiare con quattro protesi. Negli anni Bebe ha collezionato medaglie e trofei, divenendo, così, oltre che una grande atleta, un ineguagliabile esempio di forza e coraggio.


Crediti video: Comitato Italiano Paralimpico

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Milly Barba
Science Writer e Marketing Communications Director in ambito Informatico e tech. Copywriter e event planner, con oltre dieci anni di esperienza nell'organizzazione e promozione di festival ed eventi quali il Festival della Scienza di Genova. Activist @SingularityU Milan. Laureata in Letteratura Italiana e Linguistica, sono specializzata in Comunicazione della Scienza. Per OggiScienza curo la rubrica #SenzaBarriere dedicata a inclusione, accessibilità e ricerca.