SALUTE

Cancro: oggi la sfida è aiutare chi sopravvive

Nel 2016 si stimano essere oltre 3,1 milioni le persone malate di cancro in Italia, 100 mila in più rispetto al 2015, in particolare fra la popolazione femminile.

“Ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una diagnosi di tumore. È un numero importante che evidenzia il peso della patologia oncologica e lo sforzo continuo per migliorare la sopravvivenza dei pazienti non solo in termini quantitativi ma anche di qualità di vita.” Crediti immagine: Steve Davis

SALUTE – Se è vero che negli ultimi decenni il cancro è diventato sempre più curabile, come dimostra ampiamente la letteratura, grazie alla messa a punto di trattamenti e a sistemi di prevenzione più efficaci, è altrettanto vero che il numero di persone che ogni anno riceve una diagnosi di tumore maligno è in crescita costante. Nel 2016 si stimano essere oltre 3,1 milioni le persone malate di cancro in Italia, 100 mila in più rispetto al 2015, in particolare fra la popolazione femminile: siamo passati in un solo anno dal 4,9% di malati fra la popolazione italiana, al 5%, con una prevalenza del 5,3% fra le donne. Nel 2006, dieci anni fa, le persone viventi con una diagnosi di tumore in atto erano 2,4 milioni.

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Riguardo alle nuove diagnosi si registrano due tendenze opposte: aumentano i nuovi casi di tumore fra le donne e diminuiscono fra gli uomini. Nel 2016 le italiane colpite dalla malattia secondo le stime saranno 176.200 (contro le 168.900 nel 2015), mentre gli uomini saranno 189.600 (erano 194.400 nel 2015). Sono gli ultimi dati pubblicati da AIRTUM nel recente “I numeri del cancro in Italia 2016”, giunto alla sua sesta edizione, e che per la prima volta raccoglie anche i dati provenienti dai Registri Tumori Italiani, una risorsa preziosissima di dati ma che purtroppo in Italia copre solo il 60% del territorio, con vistose lacune al centro-sud.

1000 nuove diagnosi al giorno

“Ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una diagnosi di tumore – spiega Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM. È un numero importante che evidenzia il peso della patologia oncologica e lo sforzo continuo per migliorare la sopravvivenza dei pazienti non solo in termini quantitativi ma anche di qualità di vita.” Come già metteva in luce l’edizione del 2015, oggi si muore di meno di cancro rispetto a qualche anno fa. Il vero problema per i sistemi sanitari è gestire chi sopravvive, garantire ai pazienti che convivono oggi con una diagnosi di tumore le cure adeguate, un accesso agevole ai servizi e una vita quotidiana il più normale possibile.

Inoltre, oltre un malato su 4 guarisce completamente dal tumore (con importanti differenze sul tipo di cancro), e ciò rende sempre più necessari studi sulla riabilitazione di questi pazienti affinché riprendano una vita personale e lavorativa normale.

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Sopravvivenza: Italia meglio del Nord Europa

In generale negli ultimi 10 anni in Italia l’incidenza, cioè il numero di nuove diagnosi è sceso dell’1,3% ogni anno, ma la differenza di genere si sente. Si conferma una diminuzione di incidenza per tutti i tumori nel sesso maschile (-2,5% per anno), legata principalmente alla riduzione dei tumori del polmone e della prostata, ma si registra solo un lieve calo per i tumori femminili, pari allo -0,7% annuo.
La sopravvivenza nel frattempo migliora. Oggi le due neoplasie più frequenti, quella della prostata negli uomini e del seno nelle donne, presentano sopravvivenze a 5 anni che si avvicinano al 90%, con percentuali ancora più elevate quando la malattia è diagnosticata in stadio precoce. Il nostro paese mostra tassi molto positivi rispetto alla media europea, anche in confronto con il gruppo dei paesi del nord Europa. Lo evidenzia lo studio collaborativo EUROCARE 5, al quale hanno partecipato anche i Registri Tumori italiani.

L’Italia mostra risultati addirittura migliori rispetto alla media del Nord Europa per alcune sedi: laringe, stomaco, fegato, colecisti, pancreas, colon, polmone, prostata, rene e vescica. Sono sostanzialmente simili i risultati di sopravvivenza per i tumori di esofago, intestino tenue, retto, pleura, mammella femminile, cervice, corpo uterino, vagina e vulva, testicolo, pene, cervello, e leucemie mieloidi acute e croniche. Infine, sono inferiori, ma non oltre i 2-3 punti percentuali, quelli riguardanti i tumori di testa e collo, il melanoma cutaneo, i tumori dell’ovaio, i linfomi e la leucemia linfatica cronica.

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(I dati dettagliati sui trend di incidenza, mortalità e sopravvivenza riportati nel report AIRTUM 2016 sono i medesimi riportati nel rapporto 2015, perché fanno riferimento a periodi precedenti il 2015. Oggiscienza se ne era già occupata l’anno scorso qui e qui).

Tumore al seno: 50.000 nuove diagnosi nel 2016
Il nemico più feroce per le donne è certamente il tumore al seno, che colpirà nel 2016 50.000 donne (contro le 48.000 nel 2015), un aumento probabilmente da ricondurre all’ampliamento della fascia di screening mammografico in alcune Regioni, che ha prodotto una crescita significativa dell’incidenza tra i 45 e i 49 anni. Un ampliamento però sempre sottotono. ”Su 3 milioni di lettere di richiamo inviate per invitare ad effettuare l’esame di mammografia – ha sottolineato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in occasione della presentazione della campagna Frecciarosa 2016 – risponde in media all’invito solo la metà delle donne italiane, e il problema è più accentuato al Sud, specialmente in Calabria”. Oggi sono 692.955 le donne che convivono con una diagnosi di tumore al seno, e una nuova diagnosi su 3 nel 2016 riguarderà proprio il tumore alla mammella. La sopravvivenza a 5 anni per questo tipo di tumore è buona: l’ 87,7% nelle donne giovani (15- 44 anni), 89,3% tra le donne in età 45-54 anni, 87,7% tra le donne in età 55-64, 84,6% tra le donne in età 65-74 anni, leggermente inferiore, 76,0, tra le donne anziane (75+).

Polmone: per l’85% dei tumori c’entra il fumo
Tra gli uomini, il tumore del polmone è al primo posto tra le cause di morte oncologica in tutte le fasce di età, essendo responsabile del 14% dei decessi per tumore tra i giovani con meno di 50 anni, del 30% tra gli adulti (fra i 50 e i 69 anni) e del 26% tra gli ultrasettantenni. Nelle donne, è la seconda causa di morte per tumore maligno nelle fasce di età 0-49 e 50-69 anni (rispettivamente il 9% e il 14%) e la terza causa nelle ultrasettantenni (11%). Nel 2016 sono attese in Italia oltre 40.000 nuove diagnosi di tumore del polmone, delle quali oltre il 30% fra la popolazione femminile. Il tumore al polmone rappresenterà, secondo le stime, l’11% di tutte le nuove diagnosi di tumore nella popolazione generale. Il fumo di sigarette è senza dubbio il più rilevante fattore di rischio per l’insorgenza di un carcinoma del polmone: ad esso, infatti, è attribuibile l’85-90% di tutti i tumori polmonari.

@Cristina Da Rold

Leggi anche: Sopravvivere al cancro oggi

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.