Da YouTube alla carta a dorso di giraffa
Noto soprattutto per il suo canale YouTube DirtyBiology, il francese Leo Grasset ha fatto un salto nel mondo della divulgazione scientifica più tradizionale, con la pubblicazione del libro Il torcicollo della giraffa
LIBRI – In Francia Leo Grasset è popolarissimo tra i giovani. Perché? Perché Leo Grasset di professione realizza video di divulgazione scientifica per il canale YouTube DirtyBiology. Con oltre 400 000 iscritti e quasi 19 milioni di visualizzazioni, DirtyBiology mescola grandi temi della scienza e fenomeni di costume passeggeri: inquinamento, OGM, risorse energetiche, Pokemon, pornografia, mostri e zombie, solo per citarne alcuni. Come molti altri youtuber, Leo mischia registri linguistici e stili grafici diversi per ottenere narrazioni irriverenti, più vicine al rap che al linguaggio della divulgazione presente sulle riviste o in tv.
Un esempio è il video La guerre du sperme, che comincia con un improbabile paragone tra le armate di Gengis Khan e un bicchiere colmo di sperma e poi continua con la descrizione delle “tecniche di sopravvivenza” degli spermatozoi di diverse specie animali. L’alternarsi di battute, vignette e provocazioni potrebbe far inorridire alcuni puristi della disciplina, ma con questo approccio DirtyBiology ha collezionato quasi 500 000 visualizzazioni.
Si dirà che quella di YouTube è una comunità che si autoalimenta, che non intercetta una fascia della popolazione. Forse per questo, Leo Grasset ha fatto il salto nel mondo della divulgazione tradizionale, quello della saggistica. Il risultato è Il torcicollo della giraffa (Dedalo edizioni, 145 pagine), che sembra la trasposizione letteraria di un lungo video dedicato alla savana.
A leggere il libro ti immagini Leo Grasset come una sorta di Phineas Barnum in salsa naturalista. Così come il mago del circo americano andava in giro per scovare i fenomeni da esibire nei suoi spettacoli (donne barbute, contorsionisti, uomini fortissimi), così Leo Grasset trotterella tra le acacie e le erbe giallastre e ogni volta che avvista un grande erbivoro o un predatore, smonta alcuni luoghi comuni che vi girano attorno. Racconta quindi del temibile tasso del miele, un mustelide rabbioso che ha ottenuto il rispetto di animali molto più grandi di lui a forza di evirare i poveri malcapitati che avevano osato sfidarlo; oppure del maschio bugiardo di Topi, una specie di antilope che emette dei suoni per mettere in guardia una femmina dal (finto) attacco dei leoni e poi approfitta della sua riconoscenza per accoppiarsi. Oppure ancora delle zebre, il cui mantello ha tormentato i sonni di molti biologi evoluzionisti: perché questi animali hanno le strisce? Le teorie in proposito abbondano e a volte suonano un po’ ridicole.
Il torcicollo della giraffa è quindi il dietro le quinte della savana, un ecosistema che in molti hanno potuto ammirare grazie ai reportage fotografici del National Geographic, ai documentari della BBC e al cartone animato Il re leone. Più semplice da memorizzare di un video, il libro non propone nulla di nuovo per chi mastica questa materia, ma offre una vasta gamma di curiosità da sfoggiare con gli amici. Ed è proprio questo l’intento dichiarato dall’autore: questo saggio è perfetto per coloro che vogliono «fare bella figura in società con un esempio o due di fenomeni biologici sorprendenti».
Immagine di apertura tratta dalla copertina del libro
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