Rifiorisce il commercio dell’acqua alcalina
In oncologia alternativa, la de-acidificazione preventiva dell'organismo insidia il primato della disintossicazione a prescindere
IL PARCO DELLE BUFALE – Nel 2016 Stefania Meschini dell’Istituto Superiore di Sanità vantava durante una tournée di conferenze le proprietà antitumorali del Trigno, un alcol di prugnolo del Molise con un po’ di amminoacidi in attesa di brevetto e di evidenza scientifica. Proprietà ancora da dimostrare nell’uomo, precisava l’ISS in un comunicato stampa. Anche perché l’alcol uccide le cellule, tumorali o meno.
Il Trigno è passato di moda, sostituito dall’AlkaWater
un innovativo ed esclusivo integratore liquido concentrato alcalino, che aggiunto all’acqua da bere è utile per elevare il pH dell’acqua potabile,
Da un buon decennio sono in vendita prodotti analoghi o più miracolosi, però questo è griffato ISS. Una garanzia.
Si tratta di un concentrato “caustico” – avverte il dépliant – di potassio, sodio, cloro, selenio, boro, molibdeno, elementi che si trovano nelle acque normalmente minerali. Cinque gocce di AlkaWater per ogni mezzo litro ne portano il pH vicino al limite superiore di 9,5 stabilito dal decreto ministeriale sulla potabilità. (Stando alla cartina tornasole consigliata dal dépliant, la custode del Parco ci arriva diluendo mezzo cucchiaino di bicarbonato in un litro d’acqua del rubinetto.)
L’AlkaWater è stato inventato da Stefano Fais, il direttore del Reparto farmaci antitumorali del Dipartimento del farmaco dell’ISS. In tournée da aprile, promuove L’approccio alcalino, un libro scritto insieme al naturopata iridologo Rocco Palmisano (nota 1). Si fregia di una prefazione di Sergio Stagnaro, l’illustre fondatore della Semeiotica Biofisica Quantistica e delle sue applicazioni al “Terreno oncologico”.
In attesa di un brevetto vagamente correlabile chiesto nel 2004 e di evidenza scientifica da quasi ottant’anni, l’integratore indispensabile “all’approccio” costa dai 21 ai 24 euro per una boccetta da 37 ml. Procura benefici ad ampio spettro poiché, afferma il dott. Fais,
bere molta acqua con un pH alcalino aiuta a prevenire l’insorgenza di malattie […] non solo i tumori, ma anche tante altre patologie.
La custode del Parco è convinta che giovi alla salute bere acqua e mangiare molta frutta e verdura, come raccomanda il dott. Palmisano in un altro libro con la prefazione dell’illustre dott. Fais. Sa però che i succhi gastrici acidificano tutto quello che ingerisce e che l’AlkaWater aiuta semmai a elevare un pochino il pH dell’urina.
Sa anche altre due o tre cosette.
Da quando i ciarlatani sanno che le cellule tumorali prosperano in un ambiente acido (il controverso “effetto Warburg” – nota 2), lanciano sul mercato della salute ionizzatori, diete e integratori che “alcalinizzano” l’organismo. Il più celebre è Robert Young, ora in un carcere californiano e sotto processo per omicidi colposi. In Gran Bretagna, due suoi seguaci sono stati condannati per violazione del Cancer Act, la legge del 1939 che protegge
le persone vulnerabili tentate dall’acquisto di prodotti di cui viene loro detto che le potrebbero curare.
In Italia, i venditori di uno ionizzatore sono stati multati dall’Antitrust; dappertutto, i presunti benefici della “de-acidificazione” sono smentiti da enti di ricerca e da scienziati, come da mini-bibliografia in calce.
Il problema è sempre quello dell’alcol di prugnolo: un ambiente troppo alcalino uccide anche le cellule sane. Il dott. Fais non è d’accordo:
i miei lavori dimostrano che dei farmaci anti-acidi hanno dimostrato di funzionare sia nel migliorare le attuali terapie anti-tumorali sia nello svolgere un’attività anti-tumorale
Sarebbe rilevante se l’AlkaWater fosse uno degli inibitori della pompa protonica, risultati finora inutili o dannosi nelle terapie oncologiche. E se i suoi lavori non confermassero che la loro “attività anti-tumorale” negli esseri umani è inferiore a quella di te verde, uva, aglio, luppolo, (omissis) broccoli, pomodori e caffè.
Paragonare le affermazioni del dott. Fais alla letteratura biomedica, scrive, è
una caccia alle streghe nei confronti di chi, senza fare per nulla muro contro muro nei confronti di chi la pensa ed agisca diversamente, cerca di aprire uno spiraglio dall’interno della comunità scientifica, su un approccio diverso da quello utilizzato correntemente per esempio nella terapia dei tumori.
Dalla richiesta di questo brevetto, per esempio, lo spiraglio pare essere stato aperto da altri. Speravano di usare gli stessi farmaci come adiuvanti – e adiuvanti di adiuvanti – delle chemioterapie. Dopo risultati negativi o inconcludenti, hanno rinunciato a ulteriori esperimenti clinici.
Il dott. Fais non si scoraggia per così poco. L‘AlkaWater, associato a dosi elevate di un anti-acido, farebbe superare la resistenza alla chemioterapia in cani e gatti, stando a una sua pubblicazione del 2014 seguita un resoconto clinico nel 2015. Dire che né la prima né il secondo attribuisce un qualche effetto al suo integratore è, per il dott. Fais,
un atteggiamento da troll […] se continua su questi toni sarò costretto a denunciarla/lo per diffamazione..per me è già abbastanza difficile sostenere la mia piccola guerra personale con chi non vuole accettare nessun dato se è fuori dal mainstream…all’interno della comunità scientifica internazionale.
La suddetta comunità non critica la distanza dei dati dal mainstream, ma la loro infondatezza. Nega che gli anti-acidi abbiano “un’attività anti-tumorale” o aiutino “a prevenire molte altre patologie”, e ne ricorda gli effetti collaterali.
In fiduciosa attesa della denuncia, la troll del Parco delle Bufale ricorda dal canto suo che il dott. Fais, la dott. Meschini e altri collaboratori hanno comprato un articolo su una rivista-spazzatura di Impact, un editore predone del Tamil Nadu.
Con i soldi dei contribuenti – tra i quali troll più illustri.
Leggi anche: Un raffreddamento transitorio e strettamente locale
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Mini-bibliografia
- AIRC
- American Institute for Cancer Research
- Canadian Cancer Society
- Cancer Research UK
- Science-based Medicine
- Ian Robey, Nutrition & Metabolism 2012,
- Huebner et al., Anticancer Research 2014
- Fenton & Huang, BMJ 2016
Note
1. Il dott. Palmisano ha scoperto altresì che “non esistono farmaci per curare il fegato“, che l’acqua alcalina cura “il dolore al menisco” del suo ginocchio, che il latte materno è “acqua e poco altro”, e numerosi altri fenomeni ignoti alla medicina e alla biologia.
2. Numico et al., Crit Rev Oncol Hematol. 2017, riassume le controversie sull’effetto Warburg e aggiorna la rassegna di Seyfried e Shelton, Nutr. Metab., 2010.