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Addio a Maryam Mirzakhani

Si è spenta a soli 40 anni la matematica iraniana. A coronamento di una carriera grandiosa, è stata la prima donna nella storia a vincere la medaglia Fields

Il suo riconoscimento più importante è la medaglia Fields, che ha ricevuto nel 2014 per “i suoi contributi eccezionali alla dinamica e alla geometria delle superfici di Riemann e dei loro spazi di moduli”. Crediti immagine: epa

IPAZIA – Per la gente comune la geometria iperbolica e la teoria ergodica sono qualcosa di oscuro e impenetrabile, quasi esoterico. Per lei, invece, fare ricerca in quest’ambito era divertente “come risolvere un puzzle o unire tra loro i puntini per trovare la soluzione di un giallo”. Si è spenta il 15 luglio 2017, a soli 40 anni, la matematica iraniana Maryam Mirzakhani.

Mirzahkani è stata la prima donna a ricevere la medaglia Fields, il più prestigioso riconoscimento al quale un matematico possa ambire.

Maryam Mirzakhani, dalla scrittura alla matematica

Nata a Teheran nel 1977, due anni prima della salita al potere dell’ayatollah Khomeyni, Maryam Mirzakhani cresce in una famiglia dalla mentalità aperta e di ampie vedute. Nonostante la guerra fra Iran e Iraq, i genitori non fanno mancare nulla a lei e ai suoi tre fratelli e li incoraggiano – senza alcuna distinzione di genere – a seguire le proprie passioni.

Da bambina Maryam Mirzakhani trascorre la maggior parte del tempo leggendo romanzi e sogna di diventare una scrittrice. Alle scuole medie va bene in quasi tutte le materie, ma i suoi risultati in matematica non sono eccezionali. Non la ritiene una materia abbastanza interessante. A tredici anni riesce ad accedere alla Farzanegan School, istituto di Teheran per ragazze particolarmente dotate. È in quegli anni che comincia a sviluppare un interesse per la matematica.

Un episodio, in particolare, le farà scoprire il fascino di questa disciplina. Uno dei suoi fratelli, appassionato di scienza, le parla del metodo elaborato dal matematico tedesco Carl Friedrich Gauss per sommare in pochi secondi tutti i numeri da uno a 100. “Quella è stata la prima volta”, dichiarerà Maryam Mirzakhani in un’intervista, “in cui ho apprezzato una bella soluzione, sebbene non fossi ancora in grado di trovarla da sola”.

Maryam è una delle studentesse più brillanti della Farzanegan e – grazie anche all’interessamento della preside della scuola, donna volitiva e intenzionata a dare alle studentesse le stesse opportunità dei colleghi maschi – a 17 anni ha l’opportunità di partecipare alle Olimpiadi internazionali di Matematica.

Un trionfo di medaglie d’oro

Nel 1994, a Hong Kong, è la prima studentessa iraniana a vincere una medaglia d’oro. L’anno successivo riuscirà a migliorarsi, conquistando due medaglie d’oro a Toronto e ottenendo il massimo punteggio possibile (42 su 42). Nel 1999 si laurea in matematica alla Sharif University of Technology di Teheran. Decide di proseguire i suoi studi negli Stati Uniti, ad Harvard, dove lavora sotto la supervisione del grande matematico Curtis McCullen, vincitore della medaglia Fields nel 1998.

In Iran aveva studiato il calcolo combinatorio e l’algebra, ma le sue conoscenze di analisi complessa erano limitate. È proprio McMullen ad avvicinarla a questo campo di studi. “Ai seminari organizzati da Curt McMullen”, raccontò Maryam Mirzakhani, “per la maggior parte del tempo non riuscivo a capire una sola parola di quello che diceva l’oratore, ma apprezzavo alcuni dei commenti di Curt. Ero affascinata dal suo modo di rendere le cose semplici ed eleganti”.

Nella sua tesi di dottorato, discussa nel 2004, affronta problemi riguardanti le deformazioni delle strutture geometriche sulle superfici. Negli anni successivi è ricercatrice al Clay Mathematics Institute di Cambridge, in Massachusetts, e professore associato alla Princeton University. Nel 2008, a soli 31 anni, ottiene un posto come professore ordinario alla Stanford University. L’interesse scientifico di Maryam Mirzakhani ruota attorno alle geometrie non euclidee, in particolare la geometria iperbolica, l’analisi delle superfici di Riemann e la teoria ergodica, ovvero lo studio matematico dei sistemi dinamici.

Il coronamento di una carriera con la medaglia Fields

Nel 2009 l’American Mathematical Society le conferisce il Blumenthal Award per la sua tesi di dottorato e cinque anni dopo il Clay Mathematics Institute le assegna il Clay Research Award per i suoi numerosi e significativi studi sulla teoria ergodica. Il riconoscimento più importante, però, è la medaglia Fields, che riceve nel 2014 per “i suoi contributi eccezionali alla dinamica e alla geometria delle superfici di Riemann e dei loro spazi di moduli”.

Per la prima volta dalla sua istituzione, nel 1936, il premio – attribuito ogni quattro anni ai migliori matematici sotto i 40 anni – è assegnato a una donna.

In un’intervista rilasciata al The Guardian poco dopo aver ottenuto la medaglia Fields, Maryam Mirzakhami descriverà così il suo rapporto con la matematica: “la parte più gratificante è l’eccitazione della scoperta e la gioia di capire qualcosa di nuovo, la sensazione di trovarsi in cima a una collina e avere una visione chiara del panorama. La maggior parte del tempo, però, per me fare matematica è come partecipare a una lunga escursione senza avere un sentiero né un punto d’arrivo all’orizzonte”.

È con queste parole che vogliamo ricordarla.

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Simone Petralia
Giornalista freelance. Amo attraversare generi, discipline e ambiti del pensiero – dalla scienza alla fantascienza, dalla paleontologia ai gender studies, dalla cartografia all’ermeneutica – alla ricerca di punti di contatto e contaminazioni. Ho scritto e scrivo per Vice Italia, Scienza in Rete, Micron e altre testate. Per OggiScienza curo Ipazia, rubrica in cui affronto il tema dell'uguaglianza di genere in ambito scientifico attraverso le storie di scienziate del passato e del presente.