IL PARCO DELLE BUFALE

Le scuse di una pseudo-giornalista

Sempre generosa di diffamazione, l'eroina del movimento contro i vaccini, Antonietta Gatti accusa fisici e ingegneri dell'ISTEC-CNR di non volerne studiare gli effetti letali.

Prima pagina di La Verità il 19 ottobre 2017, per gentile concessione dei compagni di merende www.butac.it

IL PARCO DELLE BUFALE – La dott. Antonietta Gatti, avvertono alcuni lettori, aspetta le scuse della custode del Parco che si affretta a porle con infinito rincrescimento. Di recente la “ricercatrice indipendente” ha avuto grossi dispiaceri e ci mancherebbe solo che spendesse in altre querele i 25 mila euro raccolti per comprarsi un nuovo microscopio elettronico a scansione da 400 mila euro (nota 1).

In Francia, la perizia sulla tossicità dei vaccini che i querelanti avevano comprato dalla ditta sua e del marito Stefano Montanari, è stata respinta da un tribunale perché giudicata dilettantesca. Sempre nella patria della custode, inoltre, le cure inflitte ai bambini e ragazzi autistici dall’associazione di cui è consulente scientifica erano già diventate “un caso illustrativo” della peggior ciarlataneria.

In Italia, il marito ha perso il processo per diffamazione intentato alla prof. Maria Pia Sammartino dell’Università La Sapienza (nota 2) che si era permessa di metterne in dubbio anche le prestazioni eccezionali del sistema “Luft”, un aspiratore di polveri ultrafini dall’aria che il dott. Montanari aveva raccomandato al sindaco Alemanno di installare sul tetto di ogni autobus romano.

Da due mesi, l’umore era tornato più festivo. In ottobre i coniugi conquistavano la prima pagina del quotidiano La Verità con un’intervista grondante fantasie sanguinolenti. In novembre il Codacons della Sicilia denunciava il Ministero per la Salute e l’AIFA per «omicidio colposo» di tredici bambini. In base allo studio che la dott. Gatti e il marito si erano comprati su una rivista truffaldina, diceva la denuncia, era stato somministrato loro un vaccino che

evidenzia una contaminazione da micro e nanoparticelle di acciaio inossidabile, acciaio inox ma anche di tungsteno [nota 3] e cloruro di calcio. Tali particelle non sono né biocompatibili né biodegradabili, pertanto, capaci di creare reazioni avverse, anche gravi dei vaccini distribuiti dal nostro Servizio sanitario nazionale e il numero rilevante di morti, nonché di reazioni avverse gravi che stanno colpendo i bambini in questi mesi».

Il movimento anti-vaccinista festeggiava l’eroica coppia e i risarcimenti milionari in arrivo. Purtroppo il Ministero per Salute denunciava il denunciante per procurato allarme:

Le affermazioni del Codacons risultano destituite di ogni fondamento e volutamente dirette a creare panico tra la popolazione.

L’AIFA verificava ogni caso e smentiva:

non c’è nessuna relazione accertata fra queste segnalazioni e i vaccini,

i 13 casi segnalati non riguardavano l’Italia, ma tutto il mondo. Il Codacons era costretto ad ammetterlo e a calmare le masse pronte ad assaltare il Palazzo d’Inverno.

Da allora la dott. Gatti ha appreso di aver perso il titolo di “associato” all’Istec-CNR e quindi l’uso di un microscopio elettronico in dotazione all’istituto del valore di 400 mila euro comprato con un finanziamento europeo e 130 mila euro da lei “pagati personalmente“.

Le avrà causato un disturbo da deficit di attenzione e iperattività? Prima divulgava tramite La Stampa opinioni, insolite negli adulti, sulla riproduzione umana (nota 4) e il 13 dicembre scriveva agli amici di Facebook:

L’affascinate pseudo giornalista Sylvie Coyaud, si è permessa in questi anni di scrivere più articoli in merito alle menzogne di cui io riempirei il mio curriculum, da buona amica di Butac &C. Ad esempio, scrivo di “appartenere ad un dipartimento del CNR che non esiste, e che addirittura il CNR dovrebbe denunciarmi per i danni che creo alla loro immagine”. L’Istec CNR di Faenza è talmente inesistente, che la direttrice della suddetta struttura, per evitare problemi, oltre a confermare di aver lavorato con me, (ma non sui vaccini, certo) ha deciso, senza nemmeno avvisarmi, di “votare la fine del rapporto di associatura” il mese scorso. La Direttrice ha pensato, invece, di comunicarlo alla stampa. A me fa molto piacere, perché finalmente chi continua a diffondere menzogne sul fatto che millantassi di essere Professore Associato al CNR, ha avuto la smentita diretta dalla stessa direttrice. Ora aspetto le scuse dell’Oca e dei suoi compagni di merende…dite che arriveranno?

(Il comunicato dell’Istec-CNR è riportato nella nota 5, e questo è l’articolo dedicato alla dott. Gatti.)

Alla custode a.k.a. l’Oca fa molto piacere che la dott. Gatti ne abbia documentato le “menzogne” con un paio di snapshot. Le consentono di chiarire l’equivoco e ristabilire un clima natalizio di pace in terra e nei cieli, caldarroste e luminarie.

 

L'immagine può contenere: sMS

La Nanodiagnostics di Gatti & Montanari, spiegava la custode, era giustamente associata alle loro ricerche poiché aveva accesso a un microscopio acquistato con la sottoscrizione del Movimento 5 Stelle (nota 6). Da pseudo-giornalista ammetteva volontieri di non fidarsi dei siti promozionali e di non sapere di ricercatori “adottati”. Il secondo capoverso riguardava non la dott. Gatti, ma il dott. Finelli, non il CNR, ma una fondazione che accusava la custode, non la dott. Gatti, di lederne la reputazione.

Nell’altra prova, l’ellisse e la freccia verde sono della dott. Gatti.

L'immagine può contenere: sMS

 

Le falsità sono documentate da scienziati su PubPeer e da varie Corti d’Appello, alla dott. Gatti duole solo l’accusa di millantare un titolo di “Professore associato al CNR”.

In effetti risulta “ricercatrice” e “researcher” in alcune versioni del suo curriculum, nei comunicati dell’Università di Modena-Reggio Emilia e dell’Istec-CNR. La custode aveva preferito sorvolare e chiedere alla dott. Gatti, vanamente, se fosse la stessa “Antonietta M. Gatti” della Nanodiagnostics S.r.l. che dal gennaio 2016 su una rivista truffaldina di cui è editor, si dichiara del “Dipartimento di Nanodiagnostica” del CNR

Dipartimento inesistente secondo il CNR e l’omonima nonché sosia Antonietta M. Gatti che nel marzo scorso scriveva a Oggi Scienza

Che io appartenga ad un fantomatico “Dipartimento di Nanodiagnostica” è cosa che mi era ignota fino a che non ebbi a leggere lo scritto di M.me Coyaud.

Forse non l’aveva letto. Con le parole dell’ufficio stampa del CNR, lo scritto metteva in risalto che

Antonietta Morena Gatti è associata all’Istec-Cnr.

L’Istec fa ricerca sui materiali ceramici, quindi è l’unico con le competenze atte a dimostrare che i vaccini sono letali, stando alla dott. Gatti. Sul blog aziendale, il 15 dicembre era addolorata dall’indifferenza farisaica dell’ente davanti alla strage degli innocenti:

Ma evidentemente, si preferisce non imboccare strade non solo impegnative ma che pongano dubbi su molto di quando fatto finora. […] Meglio poter dire con un inchino devoto “noi con quella roba non abbiamo niente a che fare.” Leucemia? SLA? Di quelle si può tranquillamente morire.

Complimenti, Italia!

La custode sottoscrive i complimenti e ora aspetta le scuse della dott. Gatti e dei suoi compagni di merende… Dite che arriveranno?

Note 

  1. I lettori possono contribuire a un bel regalo di Natale cliccando “Donate” sul blog di Stefano Montanari.
  2. Molto particolareggiata, la sentenza spiega che le perizie sono “scientificamente inconsistenti”, a volte con involontaria (?) comicità.
  3. In sinergia con il wolframio che, stando a un’altra scoperta della dott. Gatti e dei suoi co-autori, sarebbe un metallo diverso dal tungsteno.
  4. In una discreta réclame per la sua ditta, la dott. Gatti scrive che la malattia dello sperma infuocato dalle nanoparticelle industriali, da lei scoperta in alcuni abitanti di Sassuolo, ci sta portando all’estinzione. Causa un’infertilità maschile sessualmente trasmissibile per cui soltanto “uno [embrione? feto?] su quattro ce la fa”, “la nostra società sta morendo, non ha più futuro, e solo i popoli che chiamiamo sottosviluppati, quelli che vivono ancora in zone “pulite” avranno un futuro e ci sopravviveranno”.
  5. In relazione alle recenti notizie riferite a uno studio su presunti vaccini contaminati, il direttore Istec-Cnr Anna Tampieri precisa che “la dott.ssa Antonietta Gatti, nel periodo in cui è stata associata a Istec-Cnr, si è occupata di un progetto europeo su nano-inquinanti nelle piante. In tale ambito, così come successivamente alla conclusione del progetto, la dott.ssa Gatti non ha svolto alcuna attività sui vaccini e le sue sperimentazioni condotte in tal senso nulla hanno a che vedere con le attività di ricerca di Istec-Cnr. L’associatura della dott.ssa Gatti si è anche formalmente conclusa a fine ottobre 2017 per decisione del Consiglio di Istituto, stante l’assenza di attività in collaborazione con Istec-Cnr”.
  6. Dei due acquistati con la sottoscrizione lanciata da Beppe Grillo, uno è in dotazione all’Università di Urbino e l’altro all’Università di Modena-Reggio Emilia dove un tempo la dott. Gatti faceva ricerca sui materiali destinati all’odontoiatria e dirigeva il laboratorio di biomateriali.

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