Il convegno in occasione del 50° anniversario dell’Ordine dei Biologi
Ombre no-vax e proteste da parte della comunità scientifica per l'incontro che ha già registrato il tutto esaurito: tra i relatori sostenitori dell'omeopatia e della correlazione tra vaccini e autismo
ATTUALITÀ – Mentre le fake news sul tema vaccini continuano a diffondersi anche attraverso la recente proiezione in alcune sale cinematografiche del film Vaxxed – From Cover-Up to Catastrophe, incentrato sulla storia dell’ex medico britannico Andrew Wakefield, noto per una pubblicazione scientifica fraudolenta del 1998 con la quale sostenne la correlazione tra il vaccino trivalente MPR e la comparsa dell’autismo, desta da giorni preoccupazione e proteste quanto programmato per il prossimo convegno organizzato in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Ordine dei Biologi.
L’incontro dal titolo New frontiers of Biology – Nuove frontiere della biologia è previsto il 2 marzo a Roma presso la sala congressi del Grand Hotel Parco dei Principi di via Frescobaldi e ha già registrato il tutto esaurito. Tratterà, come specificato nel programma, argomenti che vanno dall’infettivologia ai vaccini, inquinamento ambientale e tumori, interazione tra campi magnetici e sistemi viventi ecc. A destare scalpore e proteste da parte della comunità scientifica nazionale sono alcuni dei relatori ospiti dell’evento, tra i quali: Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina 2008, tra gli scopritori del virus dell’HIV, salito agli onori della cronaca poiché sostenitore della correlazione tra vaccini e autismo, e dell’efficacia dell’omeopatia; Antonietta Gatti, fisico che ha condotto studi su nanoparticelle e vaccini le cui conclusioni sono state più volte smentite; Vladimir L.Voeikov, professore della Lomonosov University di Mosca e autore di studi sulla falsa teoria della memoria dell’acqua, convocato da pochi giorni in sostituzione di Yehuda Schoenfeld, discusso immunologo di Tel Aviv, fautore di teorie sulla neurotossicità dei metalli pesanti prive di riscontri sperimentali, “assente per motivi di salute”.
Mentre la comunità scientifica sostiene a gran voce l’illegittimità di un convegno con simili relatori, il Presidente dell’Ordine dei Biologi Vincenzo D’Anna, come si legge sul sito dell’Ordine, respinge le accuse e l’etichetta no-vax. D’Anna, infatti, dichiara che “si sta tentando ignobilmente ed in maniera mendace, di far passare un convegno sulle nanoparticelle, gli inquinanti ambientali della ‘Terra dei Fuochi’ e le patologie derivate, per un evento ‘no vax’ per il semplice fatto che tra i relatori vi siano anche scienziati come il premio Nobel Luc Montagnier e Yehuda Shoenfeld [ora sostituito da Vladimir L.Voeikov], che hanno trattato, in chiave critica, taluni aspetti da inquinamento da nanoparticelle che sarebbero presenti anche all’interno dei vaccini. È assurdo come a nessuno importi della presenza, tra gli altri, del professor Giulio Tarro che è stato candidato al Nobel e che, per esperienza professionale e scientifica, può essere considerato senz’altro un antesignano della pratica vaccinale; del professor Morando Soffritti, presidente dell’Istituto Ramazzini di Bologna e della dottoressa Sonia Manzo, ecotossicologo, primo ricercatore al Centro Ricerche ENEA di Portici”.
Dalla propria pagina FB ufficiale l’epidemiologo dell’Università di Pisa Pier Luigi Lopalco, con un post del 4 febbraio, commenta aspramente la vicenda asserendo che, in un colpo solo l’Odb avrebbe riunito “il gotha dell’antivaccinismo nazionale ed estero”. Lopalco continua, chiedendosi: “davanti ad un evento simile, generalmente ci si rivolge all’Ordine perché l’onore della professione venga tutelato. In questo caso, a chi telefoniamo?”.
A manifestare dissenso circa la questione anche gli oltre mille firmatari della lettera aperta redatta il 21 febbraio a Trieste da Biologi per la Scienza su iniziativa degli studenti dell’Università di Trieste Giovanni Schiesaro, Gianluca Masella e Sven Turkalj. “La lettera chiede che avvenga una revisione del convegno e (se ciò non dovesse avvenire) le dimissioni del Presidente D’Anna”, specificano i proponenti. “Abbiamo voluto aggiungere alle nostre richieste uno spunto sulla difficile situazione in cui versa la ricerca nel nostro Paese perché se il dibattito nazionale si focalizza solo ed esclusivamente sui vaccini perde la bussola sul reale problema che affligge il nostro settore e la cultura scientifica. Il nostro pensiero è espresso dettagliatamente nella lettera con le prime 1000 firme che abbiamo raccolto in questi pochi giorni. La particolarità, rispetto alle altre manifestazioni di dissenso… è il fatto che raccoglie il pensiero di studenti, ricercatori, docenti e professionisti un po’ di tutta Italia.” E dal cuore della lettera emerge chiaramente la posizione di Biologi per la Scienza:
“Eventi di questo genere minano la credibilità della comunità scientifica italiana e screditano la figura professionale del biologo, il cui ruolo risente già di una scarsa considerazione sociale. Dare risalto a posizioni antiscientifiche è un gesto inammissibile ed irresponsabile da parte dell’Ordine, a maggior ragione in un momento storico in cui assistiamo al diffondersi di teorie oscurantiste senza fondamento che rischiano di mettere in pericolo la salute pubblica. La scienza ufficiale dovrebbe essere per il cittadino un punto di riferimento al quale affidarsi per proteggersi dalle minacce rappresentate da teorie pericolose e prive di rigore, che si insinuano sempre più subdolamente nella nostra società. Per esercitare questo ruolo è necessario che le donne e gli uomini di scienza, e tutti gli organi che li rappresentano, assumano posizioni chiare, decise in difesa delle conoscenze che sono dimostrate secondo il metodo scientifico, e che respingano con forza pseudo-teorie ampiamente smentite da dati reali, come quelle portate avanti dai sostenitori dell’omeopatia e dell’antivaccinismo… È necessario che l’Ordine si impegni a non sponsorizzare idee antiscientifiche e che intervenga con decisione verso quei biologi che, sostenendo tali idee, sono colpevoli di innescare un cortocircuito nel processo di fiducia del cittadino verso chi ogni giorno lavora per il benessere della comunità”. Il testo integrale della lettera è disponibile al seguente link
Tra le ulteriori proteste in corso anche la petizione lanciata su change.org dal titolo Appello all’Ordine dei Biologi per la tutela della corretta informazione scientifica.
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