La lentezza di riflessi degli animali
Dal toporagno all’elefante, chi più e chi meno, secondo una ricerca della Simon Fraser University, gli animali hanno riflessi sorprendentemente lenti, anche se danno prova di grande velocità
WHAAAT? Il venerdì casual della scienza – Lo scatto di una gazzella, uno scricciolo che spicca il volo, il guizzo di uno sgombro: sono innumerevoli le situazioni in cui assistiamo alla veloce fuga di un animale, o alla sua capacità di evitare una caduta. Si potrebbe pensare, perciò, che siano dotati di riflessi straordinari. Invece no. Uno studio della Simon Fraser University ha mostrato come anche i riflessi più rapidi nel mondo animale sono comunque sorprendentemente lenti.
“Animali piccoli come i toporagni e grandi come gli elefanti sono costituiti dai medesimi mattoni di nervi e muscoli”, spiega Max Donelan, professore di fisiologia biomedica e chinesiologia (lo studio del movimento umano) e direttore del Locomotion Lab. “Abbiamo cercato di capire come sono configurati questi mattoni in animali di differente taglia, e come questo limiti le loro performance.”
Dal momento che la loro vita dipende da quanto velocemente sono in grado di rilevare e reagire agli stimoli, il gruppo di ricerca ha voluto quantificare la velocità dei più rapidi riflessi coinvolti nella locomozione dei mammiferi terrestri, con taglie che vanno da quella del minuscolo toporagno a quella del massiccio elefante. La ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B, ha riscontrato che i riflessi sono molto più lenti negli animali di grandi dimensioni – circa 17 volte meno rapidi rispetto alle loro controparti di taglia inferiore. Questo potrebbe anche essere comprensibile, ma l’aspetto più interessante è che il ritardo rappresenta più che altro una compensazione dei tempi di movimento, dal momento che anch’essi aumentano con le dimensioni. Il ritardo relativo, perciò, è solo di due volte, paragonando elefante e toporagno: gli animali più grandi non hanno uno svantaggio troppo significativo.
Heather More, ricercatrice post-doc alla Simon Fraser University, sostiene che la loro scoperta abbia ripercussioni per ogni animale, indipendentemente dalla taglia. “Quando corrono, tutti gli animali sono limitati dai tempi di risposta delle loro lunghezze, che costituiscono quasi interamente il tempo del movimento – anche il riflesso più rapido per il controllo della corsa è comunque lento. Se un piccolo animale mette una zampa in una buca mentre sta facendo uno sprint, ha a malapena il tempo per aggiustare il suo movimento mentre la zampa è sul terreno, un animale grande non ha alcun tempo – deve attendere il passo successivo.”
Secondo i ricercatori questo significa che animali grandi e piccoli hanno modi diversi per compensare la lentezza di riflessi: è possibile che gli animali di piccole dimensioni siano in grado di gestire situazioni come quella di mettere una zampa in un buco senza bisogno di interventi da parte del sistema nervoso. Per quelli di taglia maggiore assume più importanza la capacità di fare predizioni sulle conseguenze dei loro movimenti e di modificarli di conseguenza.
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