IL PARCO DELLE BUFALE

Gli effetti catastrofici delle spore fungine

Divulgatori russi di scienze alternative e teorie del complotto hanno svelato che un tranquillo ricercatore del Politecnico di Zurigo era un profeta del finimondo.

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Union of Concerned Scientists – Eventi meteo aggravati dai cambiamenti climatici in ordine di evidenza nel rapporto IPCC del 2012.

IL PARCO DELLE BUFALE – Si denuncia spesso la produzione russa di notizie false riguardanti la politica occidentale, ma forse viene sottovalutata quella di pseudoscienza: spazia dalle vaccinazioni alla fusione fredda passando dalle cause dei disastri naturali.

Sul blog del Politecnico di Zurigo, il professor Reto Knutti dell’Istituto per l’atmosfera e il clima racconta di essere stato contattato con insistenza l’estate scorsa da giornali, radio e televisioni. Una sua intervista di prossima uscita sulla Tribune de Genève che smentiva dichiarazioni del fisico teorico Michio Kaku sulle cause degli uragani Irma e Harvey, era stata appena anticipata da una decina di siti russi, nota 1.

A sua insaputa, il climatologo aveva annunciato all’umanità che le restavano soltanto “altri tre anni di requie” e rivelato di aver consegnato a tutti i governi del mondo nel dicembre 2016 previsioni di eventi climatici disastrosi così azzeccate che avevano deciso all’unanimità di tenerle segrete.

Fin qui la produzione russa non dimostra molta creatività. Dal 1999 una manciata di scienziati annuncia l’inizio dell’era glaciale con carestie che decimeranno l’umanità e una ventina di parlamentari italiani se ne sono preoccupati abbastanza da chiedere 25 milioni di euro/anno dal 2016 al 2018 per studi approfonditi sugli impatti del raffreddamento globale in corso.

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Dai tempi di Mosè inoltre, è risaputo che i governi preferiscono non informare la cittadinanza che sta per essere invasa da cavallette, rane e zanzare, nei fiumi scorrerà sangue, pioverà fuoco e ghiaccio e moriranno tutti i primogeniti.

Knutti riassumeva così un’affermazione più originale che gli veniva attribuita:

le spore fungine sono note per causare uragani, terremoti e tsunami.

In effetti le spore possono formare nuclei di condensazione del vapore acqueo, ma è più facile che si moltiplichino insieme alle muffe come conseguenza dell’umidità lasciata nelle zone edificate da uragani, alluvioni e tsunami.

Nel testo inglese più fedele al falso primigenio (2), rivela che non piove sul Sahara perché non ci crescono i funghi. Dove crescono invece, gente malvagia usa HAARP per “sparare alle spore nei nuclei di condensazione”, creare nubi e provocare precipitazioni catastrofiche come quelle di fine agosto 2017 sulla costa sud-orientale degli Stati Uniti.

Spore fungine a parte, sarebbe la tesi (mai espressa) da Michio Kaku, ripresa in Italia dai fratelli Marcianò e da altri fautori del complotto delle scie chimiche.

Quanto ai terremoti, sono dovuti all’estrazione e ai consumi dissennati di combustibili fossili che hanno “disturbato la biosfera”. La Terra non l’ha presa bene, ormai ci odia. Anche le piante, dotate di “coscienza planetaria”  e razionalità come tutto il vivente, si sono coalizzate contro gli esseri umani che l’avatar russo di Reto Knutti paragona alle blatte.

Da qui in poi, le metafore ricordano quelle usate nell’Unione Sovietica per descrivere i “nemici del popolo” da eliminare. La biosfera si sta “sterilizzando” dell’Homo sapiens infatti:

La coscienza planetaria ha deciso di farla finita con quelle blatte entro i prossimi tre o quattro anni. … Né il CERN né HAARP riusciranno a salvarle.

Reto Knutti, quello vero educato e gentile, è parecchio impegnato nella divulgazione. Anche se nei suoi interventi pubblici, c’è sempre qualcuno che lo accusa di truccare i dati e di volersi arricchire o gli “dimostra” che il principio di conservazione dell’energia non è come pensano i fisici, cerca di rispettarne le opinioni. Prima di invitare i colleghi a fare altrettanto e fornire loro alcuni consigli pratici, li avverte:

La comunicazione sui cambiamenti climatici non è per i deboli di cuore.

Note

  1. infomaxx.ru l’ha cancellato, ma restano tracce spagnole e inglesi, una bulgara, e la pagina salvata dalla Wayback machine.
  2. Grazie dell’aiuto a conoscenti russofoni e a Steph di Clima fluttuante, un collega di Reto Knutti.

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