Il cancro è un fungo: Tullio Simoncini e le infusioni di bicarbonato di sodio
Tutti i tipi di tumore sono provocati da una reazione dei tessuti alla presenza di un fungo, la Candida albicans. Queste infezioni da Candida si possono trattare con grande successo grazie all’infusione di una soluzione di bicarbonato di sodio. Di conseguenza, tutti i tumori possono essere curati con il bicarbonato di sodio. Sono queste le conclusioni esposte nel libro Il cancro è un fungo. La rivoluzione nella cura dei tumori, pubblicato nel 2005 da Tullio Simoncini, ex oncologo italiano, radiato dall’Ordine dei Medici e condannato in via definitiva per frode e omicidio colposo dal tribunale di Roma.
Le sue teorie sono prive di qualsiasi riscontro scientifico e considerate estremamente pericolose per la salute del paziente oncologico. Nonostante le ripetute condanne e le indagini e i servizi giornalistici che ne hanno rivelato la totale inconsistenza, il “metodo Simoncini” continua a essere praticato ancora oggi.
Come acqua calda sul ghiaccio
Nel 1931 il medico tedesco Otto Heinrich Warburg vinse il premio Nobel per la medicina grazie al suo fondamentale lavoro sul metabolismo dei tumori. Warburg scoprì che in prossimità dei tessuti tumorali ha luogo un accumulo di sostanze acide, frutto del meccanismo denominato glicolisi, il processo di degradazione anaerobica del glucosio ad acido lattico. Questo processo avviene quando i tessuti sani del corpo si trovano in una condizione di carenza di ossigeno. Su un tessuto tumorale, invece, la glicolisi avviene anche quando l’ossigeno abbonda. A causa di ciò, si registra l’accumulo di sostanza acide che stimola la proliferazione del tumore.
Da queste premesse deriva la folle teoria di Simoncini: introdurre nell’organismo una sostanza basica – il bicarbonato di sodio – per ridurre l’acidità ed eliminare il tumore in poco tempo. Il paragone utilizzato da Simoncini per spiegare il metodo è molto semplice e, di conseguenza, efficace: l’azione del bicarbonato di sodio sul tumore è simile a quello di un getto di acqua calda su un blocco di ghiaccio. L’unica causa di tutti i tumori, maligni e benigni, sarebbe un fungo molto diffuso, la Candida albicans. Il fungo si concentrerebbe in piccole o grandi colonie, inglobate dal tessuto sano fino a formare una massa. In sostanza i tumori sarebbero formati dal tessuto di “reazione” che racchiude il fungo al suo interno. La Candida albicans non sarebbe quindi solo la causa del cancro, ma il cancro in sé. Queste idee sono il totale frutto della mente che le ha partorite e non hanno il benché minimo riscontro.
Oltre i tribunali. La diffusione del metodo
Tullio Simoncini ha iniziato a divulgare il suo metodo a partire dalla fine degli anni ’90 e, di fatto, si è dedicato alla sperimentazione umana infrangendo qualsiasi possibile protocollo medico. Per questo motivo nel 2003 è stato radiato dall’Ordine dei Medici. Al tempo, il Tribunale di Roma aveva ritenuto Simoncini colpevole di truffa ma non di essere il diretto responsabile del decesso dei pazienti che si erano sottoposti ai suoi trattamenti. Da quel momento molte persone che si erano sottoposte alle cure di Simoncini si sono rivolte alle autorità, facendo emergere un contesto contraddistinto da cliniche e colleghi compiacenti, false speranze indotte in malati terminali, morti sospette e, come succede spesso in questi casi, decine di migliaia di euro sborsati dalle famiglie dei pazienti.
Il metodo Simoncini dopo la radiazione dall’ordine
Sebbene non potesse più svolgere la professione medica, Simoncini si è trasferito in Albania e ha continuato imperterrito a praticare le sue pseudocure. L’ex medico si è definito più volte un “perseguitato” vittima di un complotto architettato dalla medicina ufficiale per nascondere al mondo il suo rimedio. Nel 2012 Luca Ernesto Olivotto, ragazzo 27enne di Catania affetto da tumore al cervello, è morto in Albania dopo essersi sottoposto alle infusioni di bicarbonato di sodio. La causa del decesso è stata una gravissima alcalosi metabolica. Per quei fatti, nel 2018 Simoncini è stato condannato dal tribunale monocratico di Roma a cinque anni e sei mesi di carcere.
Nonostante la condanna italiana, Simoncini continua imperterrito a difendere il proprio metodo. Un’inchiesta condotta nel 2015 dai giornalisti del programma “Patti chiari” della RSI Radiotelevisione svizzera ha rivelato come le infusioni di bicarbonato di sodio siano ancora praticate e come i pazienti che le richiedono siano centinaia. I siti internet che decantano l’efficacia delle infusioni di bicarbonato descrivono l’ex medico italiano come un martire, preso di mira dai poteri forti che attanagliano il pianeta delle cure alternative.
Coloro i quali si ostinano a mettere in pratica il metodo Simoncini non fanno altro che mettere a rischio la vita delle persone e, dietro compenso, alimentare la speranza dei pazienti e dei loro cari.
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