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Il gatto sporca fuori dalla lettiera? Non è un dispetto!

La minzione inappropriata è un problema tanto comune quanto serio e cause possono essere diverse. Non si tratta però di "vendette feline" nei nostri confronti, bensì a volte di un segnale di malessere o stress.

Può capitare che il gatto di casa sporchi fuori dalla lettiera. Può anche capitare che inizi a farlo a un certo momento della sua vita, nonostante non lo abbia mai fatto prima. E che da quella prima volta succeda con regolarità o solo saltuariamente, che urina e feci vengano rilasciate nelle scarpe, sulla piastra per capelli o sul cuscino nel letto. In qualsiasi caso un comportamento eliminatorio inusuale non è mai un dispetto da parte del gatto.

A chi non è capitato di interpretare proprio così una situazione che sembra chiarissima? “Sono andato in vacanza qualche giorno e il mio gatto me l’ha fatta pagare: ha fatto la pipì proprio nel mio letto”. Oppure: “l’ho sgridato e per ripicca ha fatto la pipì sul divano”. Eppure non sempre la spiegazione più semplice è quella corretta. Ed è questo il caso. Perché per questa seccante questione, di spiegazioni semplici, non ce ne sono.

E se non c’è un problema fisiologico?

Se il gatto sporca fuori dalla lettiera non si tratta di vendetta, ripicca, fastidio, rimostranza, ribellione civile. Ma, quando non viene rilevato un problema fisico diagnosticabile dal veterinario, la pipì fuori posto è sempre e solo la chiara espressione di un disagio. Tutto sta ad entrare nella mente del gatto per scoprire di quale disagio si tratti e per trovare delle soluzioni attuabili. Non è affatto banale risolvere il problema, ma prima abbandonerete l’idea che il vostro gatto vi stia facendo un dispetto e prima potrete aiutarlo a sentirsi meglio, evitando la cronicizzazione del comportamento.

Sporcare per casa invece che nella lettiera è uno dei comportamenti felini “inappropriati” più diffusi riportati da diversi studi scientifici e dal National Council on Pet Population Study and Policy degli Stati Uniti. Secondo i dati diffusi dalla ISFM–International Society of Feline Medicine, nei rifugi degli Stati Uniti il 72% dei gatti abbandonati viene soppresso e la maggior parte di questi subisce l’eutanasia proprio a causa di problemi legati alla gestione delle minzioni.

Se non è un dispetto, allora perché succede?

Il check up prima di tutto

Il primo passo da fare è analizzare i possibili problemi medici insieme al veterinario realizzando un check up completo, che comprenderà prove del sangue ed esami delle urine ma anche un esame neurologico e ortopedico: anche la vecchiaia o dolori articolari possono limitare la mobilità del gatto e rendere più complesso – o doloroso – l’accesso alla lettiera. Vanno esclusi infezioni urinarie, malformazioni congenite alla vescica o al bacino, fratture e lesioni ai fianchi o alla colonna vertebrale, calcoli, l’età avanzata, e anche problemi più gravi come la leucemia o alcune forme tumorali. Tra queste cause fisiche, un posto “speciale” va alla cistite idiopatica felina (FIC), un’infiammazione a carico della vescica di cui non è possibile ritrovare la causa specifica.

“La FIC è una patologia complessa e la diagnosi è quasi sempre una diagnosi per esclusione – spiega in una nota la dottoressa Giovanna Guardini, medico veterinario esperto in comportamento felino – Delle FLUDT (Feline Lower Urinary Tract Diseases) non ostruttive, la cistite idiopatica felina è la più frequente (dal 55% al 73% dei casi) e colpisce soggetti giovani o adulti. Si presenta come una cistite non ostruttiva, infiammatoria, non infettiva ad andamento cronico ricorrente e tendenza recidivante. L’urina è, di solito, sterile e con sedimento inerte. Un aspetto interessante è che la FIC condivide certe somiglianze con la cistite interstiziale della donna. Infatti, come questa, è caratterizzata da segni di minzione dolorosa. Secondo alcuni autori, la cistite idiopatica felina sembra colpire gatti il cui funzionamento del sistema neuroendocrino è alterato e che sono pertanto più sensibili da un punto di vista emotivo allo stress”.

In un articolo pubblicato sul Journal of Feline Medicine and Surgery la ISFM–International Society of Feline Medicine precisa che “il peso corporeo eccessivo, attività ridotta, più famiglie di gatti nella stessa casa e la vita all’interno possono aumentare il rischio di FIC. Ne esistono varie forme e spesso si associano problemi della vescica, del sistema nervoso, del sistema endocrino e vari altri disordini. Possono anche presentarsi anomalie comportamentali come l’aumento di risposta nervosa alla paura, agitazione eccessiva e iper o ipo attaccamento al proprietario. Si ipotizza addirittura che che alcuni gatti sviluppino la FIC a causa di esperienze avverse vissute nella primissima fase della vita o addirittura in utero”.

Come chiarisce la dottoressa Guardini, “i sintomi sono diversificati e non sempre sono presenti tutti nello stesso animale. Tra questi: minzione frequente (pollachiuria: il gatto entra ed esce dalla lettiera continuamente), minzioni in luoghi inappropriati (periuria: il gatto elimina urine in posti inusuali come pavimento, divani, letti, piatto della doccia, vasca da bagno), la presenza di sangue nelle urine (ematuria), la minzione difficoltosa (disuria: il gatto miagola e si lamenta mentre urina e manifesta forte disagio), la minzione dolorosa (stranguria), l’incontinenza urinaria (mancato controllo volontario della minzione), la tendenza a nascondersi, l’abbattimento e l’anoressia. Spesso la periuria è il solo segno evidente ed è il motivo per cui il proprietario interpella e chiede aiuto al veterinario di fiducia”.

L’ambiente e le convivenze difficili

Quando è accertata l’assenza di cause fisiche per la minzione inappropriata di un gatto o di più gatti all’interno di un gruppo sociale, la valutazione si sposta sull’ambiente e sulla qualità delle relazioni con gli altri membri. La presenza di un gatto “despota” che monopolizza la lettiera – precisa l’articolo pubblicato dalla IFMS – può causare la scelta di un gabinetto alternativo da parte del gatto “bullizzato”. Per lo stesso motivo è possibile che un gatto scelga un posto diverso dalla lettiera quando questa è disposta in aree che lui non ritiene sicure. Ecco perché posizionare la lettiera in luoghi di passaggio, vicino a gattaiole che possono consentire l’ingresso di gatti esterni al gruppo, in posti rumorosi, vicino a lavatrici e asciugatrici o in prossimità della porta, non è mai una buona idea.

“La maggior parte dei gatti preferisce posti privati per fare i bisogni piuttosto che luoghi di passaggio o rumorosi e può anche avere bisogno di due posti separati, uno per la defecazione e uno per la minzione. In qualche contesto gatti insicuri potrebbero anche sentirsi più tranquilli nel letto del proprietario e potrebbero essere spinti a fare lì la pipì piuttosto che nella lettiera”.

È fondamentale riconoscere quando lo sciopero della lettiera è causato da un nostro comportamento poco attento, come consentire ai bambini di disturbare i gatti nella stanza dove si trova la lettiera o disporre armadietti di uso comune proprio sopra la cassetta. Magari abbiamo anche scelto una sabbia che piace a noi, ma non a loro. I gatti non amano i profumi e sono attirati da fondi simili alla terra, quindi dovremmo preferire sabbie più sottili, con odori naturali, senza l’aggiunta di profumazioni. O, più semplicemente, provare lettiere differenti e lasciar scegliere a chi dovrà utilizzarle. I gatti non amano nemmeno le puzze e, come dimostrato da una ricerca pubblicata ormai diversi anni fa sul Journal of Veterinary Behaviour-Clinical Application and Research, è meglio utilizzare una cassetta aperta rispetto a contenitori con coperchi: non trattiene odori sgradevoli, facilita l’accesso e l’uscita, permette la visione dell’ambiente circostante.

Fonti: Guidelines on house-soiling behaviour in catsLettiera aperta, lettiera coperta / Preferenze nella dimensione della lettiera 

E se fosse marcatura?

I gatti tendono ad evitare i conflitti e preferiscono comunicare tra loro attraverso messaggi visivi e olfattivi. Perciò un ambiente stressante può far aumentare il comportamento di marcatura da parte di uno dei membri del gruppo di gatti. La marcatura ha una serie di caratteristiche facilmente riconoscibili, come la postura, la frequenza e il volume della minzione. Negli episodi di marcatura il gatto rimane sulle quattro zampe, con la coda alta e vibrante e spruzza letteralmente piccole tracce di urina su supporti verticali, con un’espressione facciale estremamente rigida, dallo sguardo fisso o apparentemente assente. Tipicamente si tratta di piccole quantità di urina depositate non necessariamente nei momenti del normale stimolo urinario.

Il gatto marca per lasciare il suo odore ed è un comportamento che può nascere sia in gatti sicuri che in gatti ansiosi. Nelle linee guida pubblicate sul Journal of Feline Medicine and Surgery si legge che “i gatti ansiosi marcano per ridurre la loro ansia lasciando il loro odore sull’area prescelta per aumentare la loro fiducia. Anche i gatti sicuri segnano, usando la marcatura piuttosto come “biglietto da visita” che indica agli altri la loro presenza, ma non ci sono prove che questo tipo di marcatura sia considerata minacciosa dagli altri gatti.

All’interno di gruppi sociali i felini rilevano e identificano un odore collettivo, che è composto da tutti i profumi, compresi quelli espressi da individui umani e oggetti inanimati come mobili e moquette. L’introduzione di un altro animale domestico, di una persona o un nuovo oggetto nell’ambiente cambia l’odore collettivo ed è questo che può stressare alcuni, abbastanza per indurre comportamenti di marcatura con l’urina.

I gatti spesso contrassegnano le stesse aree ripetutamente: l’odore delle urine cambia nel tempo e la marcatura frequente mantiene l’odore ‘fresco’. Le aree frequentemente contrassegnate coinvolgono tutta la casa ma ci sono alcuni oggetti che cambiano di temperatura, come stufe, tostapane e attrezzature elettriche, che diventano frequenti bersagli di marcatura. Così come gli oggetti accompagnati da profumi nuovi: valigie, zaini e scarpe. Una marcatura che inizia su finestre e porte di solito suggerisce la percezione di una minaccia che proviene dall’esterno. Mentre una marcatura iniziale su scale, corridoi e porte che conducono nelle stanze indica che i fattori di stress sono probabilmente provenienti dall’interno della famiglia”.

Come ridurre o eliminare il comportamento di marcatura è tutto da vedere. Spesso, dai veterinari comportamentalisti viene scelto un approccio multiplo per il trattamento di questo disagio, che prevede una pulizia costante e minuziosa della lettiera, l’attenzione all’ambiente e alla gestione degli eventuali rapporti con gatti e umani familiari, in alcuni casi, anche l’uso di feromoni sintetici o farmaci.


Leggi anche: Etologia del gatto, ossia perché il gatto non è un cane

Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.    Infografiche di Sara Stulle – sblab | Foto anteprima: Pixabay

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.