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Cartoline di Scienza dal Carso: la Grotta Gigante

Un racconto in podcast da una spettacolare cavità sotterranea, tra Trieste e la Slovenia.

La terza puntata di “Cartoline di Scienza” ci accompagna in una passeggiata sotterranea nel Carso triestino, dove a pochi chilometri dal confine con la Slovenia si trova la Grotta Gigante.

In questo territorio tanto amato dagli speleologi, la Grotta Gigante si distingue per le sue dimensioni monumentali. Nel 1995 è entrata nel Guinness dei primati come la cavità turistica più grande del mondo, con i suoi 365 000 metri cubi di volume, pari a quello di quasi 150 piscine olimpioniche messe insieme.

Turisti e appassionati possono visitare la Grotta tutto l’anno, accompagnati da guide esperte. Oltre al percorso principale si possono prenotare anche tante attività didattiche o una visita in ferrata alla “Grotta Segreta”, meno accessibile della cavità principale, ma altrettanto suggestiva.

A fianco all’attività turistica e didattica, la Grotta è anche sede di un’intensa attività di ricerca scientifica grazie alla presenza di numerosi strumenti di misura appartenenti ai tanti istituti di Trieste e del Friuli Venezia Giulia. I due lunghi oggetti bianchi che si vedono nella nostra cartolina, ad esempio, sono involucri che ospitano dei pendoli geodetici, i più lunghi al mondo.

Questi pendoli, del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste, servono a misurare tutti i più impercettibili movimenti della crosta terrestre, come i movimenti tettonici delle placche o le maree terrestri. La grotta ospita inoltre la stazione di monitoraggio sismico dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS), che, durante il terremoto del Friuli del 1976 fu la principale fonte di informazione scientifica sull’emergenza in atto.

Infine, già dalla fine dell’800, alcuni gruppi speleologici cominciarono a monitorare la presenza di flora e fauna all’interno della grotta, ricerche che sono condotte ancora oggi dall’Università e dal Museo civico di Storia naturale di Trieste.

Anche nelle zone più profonde della grotta, la luce artificiale delle lampade favorisce la crescita di organismi fotosintetici come i muschi, le cui spore vengono portate all’interno dall’aria, dall’acqua o dagli stessi visitatori. Non mancano nemmeno particolari specie di animali, principalmente invertebrati, che presentano caratteristiche, come l’assenza di occhi o di pigmentazione, tipiche della vita sotterranea in assenza di luce.

 

Cartoline di scienza è una serie di podcast narrati e a cura di Laura Busato e Marina Menga. Si ringraziano Caterina Fazion per la sigla e Kelsey Calhoun per la voce della scrittrice Kate.

Le musiche:

– Think Tank e Travel Light di Audionautix sono brani autorizzati da Creative Commons Attribution

– California Wind di Bruno E. da YouTube Audio Library

– Wishful_thinking di Dan Lebowitz da YouTube Audio Library

I suoni sono tratti da freesound.org

Immagini cartolina: 


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Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Marina Menga
Fisica teorica e aspirante comunicatrice della scienza. Mi piacciono tante cose, ma soprattutto impararne di nuove.