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Una finestra sul futuro. Diamo uno sguardo alle nuove frontiere della ricerca e ai protagonisti che rendono possibile il progresso della scienza.

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Riconoscere il vaccino (e la malattia) annusando

SCOPERTE - Se il risultato principale della vaccinazione sarà proteggervi da determinate malattie, uno di quelli secondari sarà conferire al vostro corpo un odore tutto nuovo. Secondo gli scienziati, i risultati di uno studio pubblicato su Physiology and Behavior saranno il punto di partenza per indagare il sistema immunitario umano da un punto di vista del tutto nuovo: quello olfattivo. Cosa comporta, concretamente, il cambio di odore? Potrebbe essere possibile riconoscere la presenza di una malattia solamente su basi olfattive, senza usare metodi invasivi e prima della comparsa di sintomi evidenti. "Le implicazioni future potrebbero riguardare non solo il monitoraggio delle malattie e la diagnosi precoce, ma anche la sicurezza alimentare e il bioterrorismo", spiega Bruce Kimball del Monell Chemical Senses Center, uno degli autori dello studio. Durante la ricerca, effettuata su topi, in una prima sessione gli animali dovevano distinguere tra l'urina di conspecifici vaccinati contro il virus della rabbia oppure contro il virus del Nilo Occidentale. In un'altra parte della ricerca, dovevano invece discriminare tra l'urina di topi trattati con il lipopolisaccaride (LPS), un'endotossina batterica che attiva il sistema immunitario, e quella di topi non trattati.
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Questione di tatto

RICERCA - È il nostro primo strumento per scoprire il mondo, il primo senso che affiniamo per conoscere ed esplorare, eppure i meccanismi fisiologici e molecolari che sono all’origine del tatto non sono ancora del tutto chiari. Come possiamo percepire una carezza, un tocco leggero o la morbidezza di un tessuto? Uno studio pubblicato recentemente su Nature risponde a queste domande, chiarendo i meccanismi che ci permettono di percepire le sensazioni tattili più delicate.
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L’equilibrio dell’atmosfera in mano alle montagne

La vita sulla terra si sarebbe estinta nel giro di 5-10 milioni di anni se non ci fossero state le montagne. È possibile fare questa previsione dopo aver letto l'articolo comparso il 20 marzo scorso su Nature. La ricerca condotta da geochimici della Southern California University in collaborazione con l'università di Nanjing in Cina, ha rivelato che è tutto merito delle montagne se i livelli di diossido di carbonio (CO2) uno dei gas serra, sono rimasti costanti per milioni di anni.
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