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Nucleare: possiamo farne a meno?

Di ritorno al nucleare, in Italia, non si parlerà per un bel po'. Eppure, c'è chi pensa - con un occhio anche a quanto accade all'estero - che questa opzione non sia del tutto da dimenticare, almeno in una prospettiva a lungo termine. Dopo le parole di Vincenzo Balzani, antinuclearista, sentiamo quelle di un "possibilista": Marco Ricotti, professore di impianti nucleare del Politecnico di Milano.
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Fukushima, è solo l’inizio

Dopo due anni e mezzo, la vicenda di Fukushima Dai-ichi è tutto fuorché terminata. È arrivato infatti dalla Tepco (Tokyo Electric Power Company) l’ultimo allarme, che conferma un incidente di livello 3 dovuto alla fuoriuscita da un serbatoio di almeno 300 tonnellate d’acqua altamente radioattiva. Quanti anni serviranno a smantellare la centrale, in condizioni di “relativa sicurezza”?

Quella sporca dozzina

C’è un po’ di tutto – dagli incidenti nucleari ai cambiamenti climatici – nella mappa dei 12 maggiori crimini contro l’ambiente stilata dalla fondazione Sejf (Supranational Environmental Justice Foundation), il cui obiettivo è promuovere l’istituzione di un tribunale penale europeo per i reati ambientali.

Cosa sappiamo dei cinghiali “radioattivi”

Deve ancora essere chiuso il caso della carne di cavallo "imprevista" trovata in numerose derrate alimentare in giro per l'Europa, e in Italia torna a far notizia la sicurezza alimentare. Ieri il Ministero della Salute ha emesso una nota dove dichiarava che in 27 campioni provenienti da cinghiali abbattuti nel territorio della Valsesia (Vercelli, Piemonte) durante l'ultima stagione di caccia (ora conclusasi) era stato rinvenuto l'isotopo radioattivo Cesio 137 in concentrazioni superiori alle soglie stabilite dai regolamenti Europei.

Cancro alla tiroide, Chernobyl scagionato per insufficienza di prove

SALUTE - Negli ultimi trent'anni il tumore alla tiroide è rapidamente aumentando in molti Paesi industrializzati e tra il 1991 e il 2005 è quello che ha fatto registrare il maggior incremento di nuovi casi diagnosticati. In Italia il dato è particolarmente rilevante perché c'è stato quasi un raddoppio in soli quindici anni. SALUTE - Negli ultimi trent'anni il tumore alla tiroide è rapidamente aumentando in molti Paesi industrializzati e tra il 1991 e il 2005 è quello che ha fatto registrare il maggior incremento di nuovi casi diagnosticati. In Italia il dato è particolarmente rilevante perché c'è stato quasi un raddoppio in soli quindici anni. Quando si dice così, la prima parola che viene in mente è Chernobyl. Si sa, infatti, che tra i principali fattori di rischio per il tumore alla tiroide, oltre all'obesità e alla carenza di iodio, c'è l'esposizione alle radiazioni ionizzanti. L'Onu, nel rapporto dello Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation, ha stimato che solo nelle zone limitrofe al disastro e fino al 2005 oltre 6.000 bambini si sono ammalati di tumore alla tiroide a causa del fallout radioattivo. Questi sono dati di fatto. Dati che ci farebbero supporre anche che la diffusione vertiginosa di questa tipologia di cancro in Italia sia correlata all'esposizione al cesio 137 dovuta all'incidente. Giusto? No proprio. Un'indagine condotta in tutta Italia dai ricercatori del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano sulla base dei dati dell'Associazione Italiana Registri Tumori non ha trovato infatti collegamenti fra il post-Chernobyl e l'aumento registrato nel nostro Paese.

Al prof. Battaglia, il Parco riconoscente

L PARCO DELLE BUFALE - Un forte allarme nella comunità dei cacciatori è stato suscitato dalle virgolette nel titolo dell'intervista all'esimio cattedratico Ecoballe, Battaglia: "l'università mi boicotta perché le smaschero" uscita di recente sul Giornale. Per fortuna, gli atenei garantiscono sia la libertà di parola che le parole in libertà e un sottotitolo chiarisce che i persecutori sono altri: Il docente di fisica nel mirino: "Dall'elettrosmog al nucleare, mi batto per riportare su binari scientifici le convinzioni oscurantiste. Ma i furbetti ambientalisti mi boicottano" All'università di Modena, il prof. Battaglia è docente di chimica ambientale, disciplina in cui non risulta aver mai pubblicato alcuna ricerca, ma fuga ogni dubbio sulla propria identità ripetendo come in molte altre occasioni che Chernobyl "ha fatto zero morti nella popolazione civile":

Sette

NOTIZIE - E così ci siamo arrivati. 7. “Un rilascio rilevante di materiale radioattivo con effetti diffusi sulla salute e sull’ambiente che richiede la messa in atto di contromisure pianificate e prolungate”, così è definito nella scala INES (International and Radiological Event Scale) dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) il livello di pericolosità massimo per un incidente nucleare, quello per esempio raggiunto da Chernobyl nell’estate del 1986, e ora assegnato (in maniera provvisoria) all’incidente alla centrale di Fukushima Daiichi, avvenuto circa quattro settimane fa a seguito della forte scossa di terremoto che ha colpito l’area giapponese dove sorge la centrale. Mentre le scosse non si placano - ieri un'altra ha raggiunto 7,1 di magnitudo (Mw), per intenderci la scossa più intensa che ha colpito l’Aquila due anni fa è stata di 6,3 Mw – L’Agenzia Giapponese per la Sicurezza Industriale e Nucleare (NISA) deve fare i conti con la dura realtà. L’incidente è grave, sicuramente fra i più gravi della storia, anche se il bilancio finale è ancora da scrivere. Ieri l’agenzia giapponese ha comunicato la nuova stima ufficiale –presentata ufficialmente all’IAEA - sull’incidente, che resta però ancora provvisoria.
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