AMBIENTE – C’è un po’ di tutto – dagli incidenti nucleari ai cambiamenti climatici – nella mappa dei 12 maggiori crimini contro l’ambiente stilata dalla fondazione Sejf (Supranational Environmental Justice Foundation), il cui obiettivo è promuovere l’istituzione di un tribunale penale europeo per i reati ambientali.
Ecco gli “ecocidi” individuati dalla Seif:
- Lo sfruttamento delle sabbie bituminose del Canada. Una regione grande più di metà l’Italia è stata devastata per estrarre due trilioni di barili di petrolio contenuti nelle sabbie dell’Alberta.
- Kiribati, lo Stato che rischia di scomparire. Più di 113.000 abitanti potrebbero essere obbligati a emigrare altrove: il loro Paese è a rischio per via dei cambiamenti climatici e del conseguente innalzamento del livello degli oceani.
- Il disastro della Deepwater Horizon della BP e l’affondamento della petroliera Haven. Tra 460.000 e 800.000 tonnellate di petrolio sono finite nel Golfo del Messico. Più di 134.000 nel mar Ligure.
- La miniera Esmeralda in Romania. È il 31 gennaio 2000 quando da una miniera di Auriol esce un’onda di cianuro, larga 50 km, che contamina il Danubio.
- Chernobyl e Fukushima. Sono i due incidenti nucleari classificati a livello 7 (il più alto) della scala Ines dell’Iaea.
- La montagna di piombo di Abra Pampa. Più di 30.000 tonnellate di piombo, quello che resta dalle lavorazioni dell’impianto di Huasi, chiuso negli anni ‘80.
- Le devastazioni nell’area del lago Agrio e nel delta del Niger causate dallo sfruttamento del petrolio.
- Il disastro di Bhopal: quasi 4.000 morti e più di 10.000 invalidi per la fuoriuscita di una nube tossica dalla fabbrica di pesticidi della Union Carbide.
- La deforestazione in Indonesia per la produzione di carta a basso costo.