CRONACA - Perché i bimbi umani nascono assolutamente inermi e decisamente meno sviluppati dei cuccioli degli altri mammiferi? È una questione su cui gli evoluzionisti si sono scervellati per decenni ma che trova al momento ipotesi ancora parzialmente messe alla prova. Un nuovo studio di imminente pubblicazione su PNAS offre dati a supporto di una teoria recente, affossando invece quella attualmente più accreditata.
La questione è questa: gli esseri umani nascono con il cervello che è grande il 30% di quello adulto, e hanno una corposa fase di sviluppo fuori dall'utero della mamma. Se è vero che anche altre specie nascono parzialmente sviluppate, nessuna ci eguaglia (caso a parte rappresentano i marsupiali). Faccio un esempio che dovrebbe chiarire: anche gli scimpanzè nascono parzialmente non sviluppati, ma un essere umano per raggiungere lo sviluppo comprarabile a quello di un neonato di scimpanzè dovrebbe stare nella pancia di mamma dai 18 ai 21 mesi, invece dei 9 canonici
SALUTE - Se c'è una cosa che una donna sa bene è che nasce con un numero fissato (per così dire scritto nel DNA) di cellule uovo nelle ovaie: ognuna ha il suo gruzzoletto e una volta esaurito la festa è finita (e inizia la menopausa). E se non fosse così definitivo? Uno studio, freschissimo di pubblicazione su Nature Medicine, è probabilmente destinato a sollevare un bel polverone, visto che mette seriamente in dubbio questa nozione accettata universalmente.
Già qualche anno fa, nel 2004 sempre su Nature, lo stesso team aveva scatenato un putiferio dimostrando che nelle ovaia di topi femmina adulti si trovano celleule staminali in grado di dar vita a nuove cellule uovo