Da più di 50 anni, le particelle di plutonio radioattivo dei test nucleari degli anni Cinquanta e Sessanta sono nella stratosfera, tra 20 e 50 km al di sopra delle nostre teste.
LA VOCE DEL MASTER - Lo scorso 15 dicembre il Servizio geologico statunitense (USGS) ha annunciato la creazione di un sistema di allerta basato sui dati del World Wide Lighting Location Network (WWLLN), una rete globale di osservazione dei fulmini coordinata dall'Università di Seattle.
Il battesimo del fuoco è avvenuto il 27 ottobre scorso, quando il sistema è stato in grado per la prima volta di preannunciare un'eruzione vulcanica non ancora osservata: ha infatti registrato un'insolita concentrazione di fulmini presso il vulcano Šiveluč, in Kamčatka, circa un'ora prima che i tradizionali satelliti meteorologici individuassero una nube vulcanica nella regione. Fino ad allora, la nuova metodologia era stata applicata solo all'analisi di dati storici.
Lo scorso 14 aprile il vulcano nei pressi del ghiacciaio Eyjafjallajökul, in Islanda (già in attività da marzo) ha iniziato a emettere una colonna di fumo e ceneri che si è allargata nei cieli di mezza Europa, provocando notevoli disagi al trasporto aereo: decine di miglialia di voli sospesi, aeroporti chiusi in tutto il centro-nord. Di poche ore fa è la notizia di una nuova chiusura degli aeroporti del nord Italia "almeno" fino alle otto di domani mattina (20 aprile). OggiScienza ha raccolto le immagini satellitari più significative dei staelliti EO-1, Terra e Aqua della NASA dal 24 marzo al 17 aprile e ve le propone in una suggestiva galleria