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Il Dna diventa “social”

PODCAST - Non solo foto, canzoni e video delle vacanze. Su Facebook e altri siti online c’è già chi condivide con gli amici virtuali anche il proprio Dna. Benvenuti nell’era del social networking genetico, una nuova tendenza che si sta facendo strada in Rete e promette di sconvolgere le relazioni tra persone, connettendo individui affini tra loro non più in virtù di gusti e interessi simili, bensì delle sequenze A-T e C-G in cui è scritto il codice della vita. “A pensarci bene, il Dna è un contenuto social per eccellenza: ce l’abbiamo tutti e troveremo sempre qualcosa da dire in proposito, circa le nostre origini genealogiche, la predisposizione a certe patologie o le attitudini caratteriali, vere o presunte, riportate dai test genetici predittivi”, osserva Sergio Pistoi, biologo e giornalista scientifico, autore del libro “Il Dna incontra Facebook”

Il carbone di Facebook

AMBIENTE - Ci sono voluti venti mesi di mobilitazioni e negoziati, ma alla fine Greenpeace ha convinto il gigante dei social network: Facebook diventerà “verde”. Sì, perché anche se il social network appare come qualcosa di intangibile (come il web in genere, del resto), il fabbisogno energetico che necessitano le macchine per farlo funzionare è estremamente concreto. Come per qualsiasi altra produzione d’energia, si possono scegliere diversi gradi di inquinamento ambientale; Facebook all’inizio del 2010 aveva deciso di costruire un nuovo mega data-centre utilizzando nientemeno che centrali a carbone. La cosa non è sfuggita a Greenpeace, che lo scorso febbraio ha lanciato una massiccia campagna per spingere la creatura di Zuckerberg a cambiare idea.

Medievale a chi?

FUTURO - Un anno fa vi avevamo parlato del progetto del LIAAM (Laboratorio di Informatica Applicata all’Archeologia Medievale) relativo allo scavo...

Arrembaggio a Facebook: cronaca di una performance

WEB&NEW MEDIA - Undici minacce di cause legali, cinque di morte, tredici proposte di partnership commerciali e una lettera dalla Perkins Coie, lo studio d'avvocati di Facebook, che intima di desistere. Questi i numeri di quello che può essere definito un esperimento tecno-sociale: Face to Facebook. I protagonisti sono due italiani, Paolo Cirio e Alessandro Ludovico, che si definiscono “media artists”. Realizzando un software particolare, in grado di riconoscere i connotati dei visi, hanno analizzato circa un milione di profili pubblici di Facebook e postato duecentocinquantamila foto di utenti raggruppandole in base all'espressione facciale in un sito web per appuntamenti, chiamato Lovely-Faces.com.

Farmville, fatti da parte!

FUTURO - Almeno una volta è capitato a tutti. State navigando su Internet, e per caso o meno approdate a un sito che in un riquadro vi invita a partecipare a un semplice gioco, il tutto on-line. Non vi serve un joystick, solo il mouse e la tastiera. Provate, un po' per curiosità e un po' per noia, e per voi è finita: che sia un flipper, un tiro a segno, un labirinto o un gioco di strategia, i punti che si accumulano click dopo click diventano una specie di droga, e più il gioco è assuefacente più cercherete di spacciarlo presso i vostri amici. E ora che questi giochini sono disponibili come applicazioni su Facebook, potete anche unirvi a comunità la cui unica aspirazione, ad esempio, è quella di far prosperare la propria fattoria virtuale.

Sei umano? Provalo.

Intelligenza Artificiale, Alan Turing, antispam, poste, smart rooms, libri, giornali, radio e social network: tutte quello che non sapevate di...
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