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Beato te, contadino

GRICOLTURA - Se bazzicate su Facebook da almeno un anno appartenete a due categorie: quelli che con compulsività hanno tempestato gli amici richiedendo di diventare vicino di stalla o quelli che hanno mandato a quel paese gli amici ossessionati da Farmville. Ora (almeno per gli utenti inglesi) c’è un’alternativa reale al celeberrimo browser game, con tanto di letame, vacche, ortaggi e soldi veri. Si chiama MyFarm, ed è un grande esperimento per trasferire le logiche sociali del web alla produzione agricola vera e propria. Il luogo fisico è la fattoria di Wimpole Estate, nel Cambridgeshire, ma a gestirla sono circa diecimila utenti da casa, senza il rischio di sporcarsi le mani o annusare spiacevoli odori (non sia mai!). Le scelte, però, sono concrete e determinanti per il mantenimento degli standard di sostenibilità che l’azienda agricola si propone: dalla crescita del grano al nutrimento degli animali, passando per gli investimenti nei macchinari.

Farmville, fatti da parte!

FUTURO - Almeno una volta è capitato a tutti. State navigando su Internet, e per caso o meno approdate a un sito che in un riquadro vi invita a partecipare a un semplice gioco, il tutto on-line. Non vi serve un joystick, solo il mouse e la tastiera. Provate, un po' per curiosità e un po' per noia, e per voi è finita: che sia un flipper, un tiro a segno, un labirinto o un gioco di strategia, i punti che si accumulano click dopo click diventano una specie di droga, e più il gioco è assuefacente più cercherete di spacciarlo presso i vostri amici. E ora che questi giochini sono disponibili come applicazioni su Facebook, potete anche unirvi a comunità la cui unica aspirazione, ad esempio, è quella di far prosperare la propria fattoria virtuale.