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Vedere nella nebbia

FUTURO - Vedere attraverso la nebbia, tutto analizzando semplicemente la luce naturale. Questo è quello che una ricerca pubblicata su Nature Photonics promette. Ori Katz e colleghi del Weizman Instutute in Israele hanno messo a punto una tecnica che permette di ricostruire l'immagine di un oggetto anche se questo si trova oltre a un mezzo torbido, come la nebbia per esempio, o un vetro smerigliato. Anche se l'argomento è stato studiato a lungo, spiegano gli autori, finora gli scienziati ritenevano questo risultato molto difficile da raggiungere. La novità del lavoro di Katz e colleghi sta soprattuto nel fatto che la metodologia non richiede l'utilizzo di sorgenti di luce speciale, come i laser per esempio, ma utilizza la luce naturale diffusa attraverso il mezzo. La luce riflessa da un oggetto, quando passa attraverso altri corpi e strati di materia (anche semplicemente l'atmosfera) viene diffusa (in inglese "scattered") in diverse direzioni facendo arrivare ai nostri occhi un'immagine più o meno confusa. Il livello di degrado dell'immagine dipende dall'opacità del mezzo

Il cielo sotto ai piedi

NOTIZIE - Un singolare fenomeno atmosferico ha interessato oggi la città di Trieste: la nebbia. Non ci sarebbe nulla di strano se non che il panorama sul bordo del ciglione carsico era quello che potete vedere nella foto qui sopra (scusate, si poteva fare certo di meglio). Un mare di nebbia, sembrava di avere il cielo sotto ai piedi. Nella nebbia che vedete qui sotto è completamente inghiottita la città di Trieste. Tanto per scadere nel luogo comune il primo pensiero dopo aver visto questa meraviglia è stato: ma cavolo è già l’ennesimo giorno consecutivo di nebbia, che qui la nebbia fino a una quindicina d’anni fa non se ne vedeva mai. Cosa sta succedendo? Ho subito contattato il nostro meteorologo di fiducia, Fulvio Stel, fisico dell’Unione meteorologica del Friuli Venezia Giulia, che mi ha subito bacchettato: “In realtà la nebbia e' sempre stata relativamente rara a Trieste ma, dai pochi dati a disposizione, non sembra che ci sia stata una recrudescenza nella frequenza di questo fenomeno.”