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Dormire bene per restare in forma

SALUTE - La cosa peggior al mondo? Cercare di dormire e non riuscire a farlo. Lo sosteneva lo scrittore Francis Scott Fitzgerald. E non pochi oggi gli darebbero ragione. Visto che un sonno non adeguatamente ristoratore può influire, negativamente, sul benessere fisico, mentale ed emotivo delle persone e, secondo la World Association of Sleep Medicine, il 45% della popolazione mondiale ha problemi con il riposo notturno. Numerose ricerche scientifiche, del resto, hanno dimostrato l’importanza del dormire bene. E altro che chi dorme non piglia pesci. Uno studio pubblicato su Plos One sottolinea che chiudere gli occhi dopo aver appreso qualcosa di nuovo fa bene alla memoria. Al contrario, uno studio pubblicato su Sleep sostiene che tra gli adolescenti una deprivazione cronica del sonno può incrementare il rischio di suicidio. Sugli Archives of Internal Medicine si possono leggere invece i risultati di una ricerca che accerta gli effetti benefici, sul sistema immunitario, del dormire bene: tiene alla larga il raffreddore.

Obesità e fecondità: mito e realtà

SALUTE - Le veneri paleolitiche, le statuine preistoriche raffiguranti soggetti femminili dalle forme a dir poco prosperose, sono un inno alla fecondità. Anche nell’Ottocento le donne in sovrappeso o perfino obese incarnavano l’ideale di bellezza dell’epoca, immortalato da grandi pittori come Renoir. Che i chili di troppo rendano o meno una donna più sexy, di sicuro non aumentano la sua fecondità. Il mito che da sempre associa l’adipe alla capacità riproduttiva, pur rimanendo valido per molti animali, tra gli umani viene definitivamente sfatato da uno studio pubblicato sulla rivista Seminars in Perinatology.

In arrivo una nuova tassa sul grasso?

CRONACA - No, non si tratta di una tassa sui chili di troppo che avete accumulato negli ultimi mesi, ma una aumento del prezzo dei cibi ad alto contenuto di grassi, per scoraggiarne l'acquisto. In periodo di crisi è facile che spuntino nuove tasse per riempire le casse dello Stato (e alleggerire le tasche dei contribuenti) . È di pochi giorni fa la notizia che la Danimarca ha istituito la nuova fat tax: una tassa che colpisce i cibi con un contenuto superiore al 2,3% di grassi saturi. L'aumento è in vigore dal primo ottobre e da 13 giorni i cittadini danesi devono pagare 16 corone in più (che corrispondono a 2,15 euro) per ogni chilo di grassi saturi degli alimenti. E dopo neanche due settimane già altri governi pensano di copiare l'idea, come David Cameron che vorrebbe importarla anche in Gran Bretagna.

Drogati di grasso

Chips, salse, formaggi cremosi, gelati: perché di grassi non se ne ha mai abbastanza? Uno studio su Pnas svela il...

Le strane cause dell’obesità

Privazione del sonno, terapie farmacologiche, età, geni, malattie infettive. Gli scienziati indagano le ragioni meno ovvie per i chili di troppo che non vanno giù
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